Salvo sorprese, si chiuderà oggi, 31 ottobre, la pagina Cevital per le acciaierie di Piombino. Il governo è infatti orientato a staccare la spina ad Aferpi, controllata dal gruppo algerino, che ha rilevato dall'amministrazione straordinaria la ex Lucchini di Piombino. Ieri il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda ha incontrato i sindacati per illustrare la posizione del governo. Tutti concordano sul fatto che la stagione Aferpi è al capolinea, anche se il ministro Calenda ha riferito ai sindacati che attende chiarezza su partner e capacità di investimento reali, altrimenti si procederà alla risoluzione.

Secondo i termini del memorandum, Cevital è inadempiente se, vista l'incapacità a mantenere gli impegni sugli obiettivi del piano industriale, non è in grado di presentare, entro oggi, un partner industriale o finanziario in grado di permettere l'esecuzione di un piano credibile. Questo non vuol dire comunque che dal 2 novembre Rebrab non sarà più proprietaria della fabbrica. Lo scenario più probabile è quello di un contenzioso se nei prossimi giorni – come si augura Calenda – Issad Rebrab non deciderà di rimettersi al tavolo con uno dei potenziali compratori, tra cui Jindal e British Steel. 

E i lavoratori? Calenda ha rassicurato i sindacati sul fatto che l'avvio della risoluzione del contratto non comporterà penali e sanzioni per loro, garantendo la prosecuzione della cassa integrazione in deroga. In sostanza – come spiega oggi il Tirreno –, se Rebrab terrà duro, non cederà lo stabilimento a un compratore e sceglierà la strada del contenzioso, la situazione nello stabilimento andrà avanti come oggi – cioè con lo stabilimento paralizzato e con gli ammortizzatori sociali – in attesa del pronunciamento di un giudice.

"Il Governo ha garantito sia la copertura economica in caso di commissariamento, sia la continuità degli ammortizzatori sociali – ha detto Francesca Re David, segretaria generale Fiom –. Ci siamo finalmente liberati, anche se in ritardo, di un soggetto non affidabile". "Noi prendiamo atto che gli impegni assunti dal ministero vengono mantenuti – ha aggiunto il segretario nazionale della Fiom, Rosario Rappa –, seppure sottolineiamo il ritardo con cui si è riconosciuta l'inaffidabilità di Aferpi. Ora bisogna accelerare il percorso di rilancio e trovare un nuovo soggetto che riporti la produzione a Piombino, a partire dai gruppi che avevano manifestato interesse, cioè Jindal e British Steel".