E’ in corso a Palermo un presidio dei lavoratori di Accenture davanti ai cancelli dell’azienda di via Ugo La Malfa, che da stamattina (20 novembre) ha sbarrato le porte ai 262 dipendenti per “fine lavoro”. L’azienda ha infatti comunicato che da oggi i locali devono essere lasciati liberi. “Stamattina abbiamo trovato tutti i cancelli chiusi. Stiamo valutando se restare in presidio permanente qui davanti – dice Giuseppe Giallanza, Rsu Slc-Cgil di Accenture – Da oggi la nostra angoscia per la perdita del posto di lavoro diventa ancora più forte. C’è grande preoccupazione e rabbia. Non tutti tra l’altro hanno ricevuto il telegramma dell’azienda con l’invito a “restare a casa” dal giorno 20 per l’interruzione dell’attività di questo sito, dovuta alla fine della commessa con British Telecom, il principale committente dell’azienda”.

L’ultima speranza è riposta nell’incontro che si terrà il 27 novembre al Ministero del Lavoro con Accenture, BT, Comune, Regione e le organizzazioni sindacali. Una delegazione andrà a Roma, è in corso tra i lavoratori e nei sindacati una sottoscrizione per le spese del viaggio in pullman. “Siamo preoccupati. Non intravediamo alcuno sbocco a questa crisi, non c’è ancora nulla che faccia pensare a una risoluzione positiva della vertenza. Ma dall’incontro attendiamo una risposta sul nostro futuro lavorativo”, aggiunge Giallanza. Domaniintanto si terrà la manifestazione nazionale dei call center di Cgil, Cisl e Uil. In tanti andranno a Roma per prendere parte alla “notte bianca”.

A Palermo ci sarà domani mattina (21 novembre) un corteo da piazza Marina alla presidenza della Regione, per chiedere a Crocetta di farsi carico di rappresentare al governo centrale la drammatica situazione ai danni dei lavoratori siciliani, che accomuna le sorti dei call center Accenture, Almaviva e 4U e scongiurare “licenziamenti di massa”.