Proseguono anche in Trentino i volantinaggi e le iniziative di informazione fuori e dentro i luoghi di lavoro, in vista della manifestazione nazionale della Cgil di sabato 25 ottobre in piazza san Giovanni, che sarà chiusa dal segretario generale, Susanna Camusso, e dove saranno presenti almeno 600 tra lavoratori e pensionati, provenienti dalla provincia autonoma.

"Stiamo lavorando per raggiungere questo obiettivo – ha spiegato Paolo Burli, segretario generale della Cgil Trentino –, e l'ultima settimana è sempre quella decisiva nella raccolta delle adesioni tra lavoratori e pensionati. Saremo a Roma, non contro qualcuno ma per qualcosa, ovvero per affermare le nostre proposte per lo sviluppo, per la creazione di nuovi posti di lavoro e per la crescita economica. Crediamo, infatti, che si debba cambiare verso alle politiche attuate dal Governo. Va bene abbassare le tasse sul lavoro, ma servono anche investimenti pubblici e privati per uscire dalla recessione. Di tutto questo vogliamo poter discutere con il Governo. Serve un confronto vero per rimettere al centro lavoro e sviluppo".

Le risorse per politiche realmente espansive vanno trovate allentando il Patto di stabilità europeo, che strozza gli stati alle prese con debiti pubblici eccessivi, ma anche attraverso una lotta senza quartiere all'evasione fiscale e aumentando la pressione fiscale sulle rendite, a partire dall'introduzione di una patrimoniale sulle grandi ricchezze. "Oggi in Italia – ha ribadito il segretario della Cgil Trentino – la vera emergenza è la disoccupazione: ci sono infatti più di 3 milioni di persone che cercano lavoro e non lo trovano. Anche per agevolarne la ricollocazione nel mercato del lavoro, siamo d'accordo con il varo del contratto a tutele crescenti, se questo limita la precarietà e dopo un periodo congruo garantisce uguali tutele".

"Accanto a questo – ha aggiunto Burli – ora servono protezioni sociali per chi un lavoro non lo ha più, visto che, bisogna ricordarselo, il reddito di garanzia c'è solo in Trentino. Al Governo chiediamo più risorse per gli ammortizzatori sociali e per le politiche attive, ossia orientamento, formazione professionale e riqualificazione. Senza questi interventi e senza investimenti che mettano in moto l'economia, qualsiasi riforma delle regole del mercato del lavoro non produrrà risultati".

Per tutte queste ragioni, Burli lancia un appello a tutte le lavoratrici ed i lavoratori. "Essere a Roma sabato significa dare un'occasione in più all'Italia, affinché il nostro Paese metta al centro il lavoro. Se è vero che in piazza san Giovanni ci sarà solo la Cgil, ciò non significa che ci sia stata una rottura con Cisl e Uil. Infatti, condividiamo i medesimi valori e gli stessi obiettivi e confidiamo che, nell'immediato futuro, i nostri sindacati sappiano recuperare anche un'unità organizzativa nelle rivendicazioni e nelle mobilitazioni".