"Dispiace molto che alla vigilia delle celebrazioni del 25 aprile la comunità ebraica decida di non partecipare alla manifestazione unitaria". Così, in una nota, Michele Azzola, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio. "Domani - continua - si festeggia la liberazione dal nazifascismo, si festeggiano quegli uomini e quelle donne che restituirono la libertà al nostro paese a prezzo di altissimi sacrifici, si festeggia indirettamente anche la Costituzione che dalla Resistenza è nata e che costituisce il fondamento del nostro Stato. A questo processo hanno partecipato anche gli ebrei italiani e la Brigata Ebraica che avrebbe dovuto essere parte integrante del corteo. Per mesi abbiamo lavorato per costruire l’unitarietà della manifestazione, abbiamo offerto la totale disponibilità dell’organizzazione a garantire che tutto avvenisse in un clima di festa e di ricordo. La spaccatura che si registra fra le forze democratiche non è un bel segnale in un momento in cui rigurgiti nazifascisti attraversano l'Italia e l'Europa e si riaffaccia l’antisemitismo e l'intolleranza razziale che alimentano le peggiori derive populiste, estremiste e xenofobe. Dividersi significa fare il gioco di chi ci vuol divisi. E questa ennesima rottura sarà pagata dai cittadini romani e soprattutto dai giovani che vivranno ancora una volta il 25 aprile in maniera distorta e non come l'opportunità di cogliere il significato del sacrificio di chi ha combattuto contro la barbarie del nazifascismo. Come ha sottolineato il presidente della Repubblica Mattarella è fondamentale che essi conoscano 'con le testimonianze e la coerenza delle scelte passate, il valore dell'impegno, della responsabilità e della solidarietà'. Riteniamo si sia persa un’altra occasione importante. Domani, come ogni anno, il sindacato sarà in piazza a celebrare la festa della Liberazione dell’Italia con l'Anpi e le associazioni dei combattenti. Le altre istanze potranno essere celebrate in diverse occasioni".