“Salviamo la nostra fabbrica!!!! Salviamo il nostro futuro!!!!”. A chiamare alla lotta gli operai dell’ex Ilva di Genova sono i volantini e i messaggi firmati dalle rsu dello stabilimento. Non si ferma lo scontro aperto tra i dipendenti e il gruppo Arcelor Mittal. Stamattina nuovo presidio convocato dai rappresentanti sindacali a partire dalle ore 7. All’appuntamento alla portineria Aeroporto varco merci è invitato chi non è impiegato ed è attualmente in cassa integrazione. In ballo, si legge sulla convocazione organizzata dai delegati, “il futuro per noi e per questa fabbrica strategica per Genova e per l'Italia”. “Chi è impiegato in fabbrica – scrivono i rappresentanti dei lavoratori – deve attenersi agli orari dello sciopero del proprio reparto”. Ieri Bruno Manganaro, segretario generale della Fiom provinciale, ha denunciato il comportamento della multinazionale che “ha inviato alle organizzazioni sindacali una nuova procedura di cassa integrazione dopo averne mandata una giovedì 14 maggio e dopo aver inviato le lettere di cassa ai lavoratori il 15 maggio. Ma se c'è una nuova procedura significa che quella precedente era illegittima! Non abbiamo detto una sciocchezza. I lavoratori sono andati in cassa senza copertura giuridica. Chi pagherà quei giorni? Come può un’azienda in 5 giorni chiedere due volte all'Inps la stessa cassa integrazione? L'azienda tratta le questioni normative come carta straccia ritenendo di non dover rispondere a nessuno”.

La tensione sale, in attesa di lunedì 25 maggio, giorno in cui il ministro della Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha fissato una video conferenza con azienda e sindacati. Intanto, a riprova del clima di solidarietà e unione che c’è in città attorno alla vertenza, la Società di Mutuo Soccorso Guido Rossa, composta da lavoratori ed ex lavoratori dell’Ilva di Cornigliano, ha deciso di erogare un’integrazione reddituale ai dipendenti più in difficoltà attualmente in cassa integrazione covid, scelti in base alle condizioni di reddito e di famiglia e si è rivolta a tutti i cittadini aprendo una sottoscrizione pubblica per implementare la misura adottata.

(Per chi volesse fare una sottoscrizione, il numero IBAN è IT84P0200801432000105050434).