“Zero Precarietà è la campagna della Flc Cgil per contrastare la condizione di precarietà di migliaia di lavoratrici e lavoratori nei nostri settori. Stiamo parlando della scuola, dell'università, della ricerca, dell'alta formazione artistica e musicale, cioè di settori vitali per garantire sviluppo e diritti di cittadinanza ne nostro Paese”. Così Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc a margine dell’assemblea pubblica che il sindacato della conoscenza della Cgil ha dedicato oggi (4 giugno) al tema della precarietà nel suggestivo scenario romano di largo Torre Argentina.
Una situazione diventata ormai insostenibile per tutti i settori della conoscenza, che ormai ha toccato quota 300 mila precari che di fatto, reggono tutto il sistema sopra le proprie spalle, ma senza i diritti e le tutele necessarie perché un lavoro possa dirsi dignitoso. Nel corso dell’iniziativa “Basta precari nella conoscenza” sono state presentate anche una serie di proposte e sono stati sollecitati Parlamento e governo a dare risposte concrete e risolutive.
"Sono oltre 250 mila i precari solo nella scuola - ha affermato Fracassi nel suo intervento -. Abbiamo inviato numerose lettere al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ma numeri ufficiali dal ministro non sono mai arrivati. Crediamo che quella attuale sia una situazione indegna. Il decreto approvato ieri non risolve nè il problema idonei nè le stabilizzazioni, sul personale Ata permane il blocco del turn-over e conseguentemente si gonfia bolla precariato”.
Negli altri settori, ha continuato la sindacalista, “la condizione è la stessa: sono circa 50 mila i precari nelle università, nelle accademie e nei conservatori. Il tema è riprendere la battaglia per la stabilizzazione del personale precario a cui non si continua a dare risposta".
Una giornata importante anche in vista dei referendum dell’8 e 9 giugno che rappresentano una sfida fondamentale proprio sui temi del lavoro dignitoso e sicuro e dei diritti di cittadinanza.
La giornata ha visto la partecipazione di esponenti del mondo politico (Antonio Caso del Movimento 5 stelle, Irene Manzi del Partito Democratico, Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi e Sinistra), l’intervento di Tezeta Abraham, attrice e scrittrice e la testimonianza di lavoratrici e lavoratori precari.
Per Christian Ferrari, segretario confederale della Cgil, “la battaglia che la Flc sta portando avanti per contrastare una precarietà che attraversa trasversalmente tutti i settori della conoscenza, non è soltanto una battaglia della categoria, ma una battaglia di tutta la Cgil”.
Per il sindacalista si tratta di una lotta “perfettamente coerente con quella più generale che stiamo portando avanti con i referendum per cambiare radicalmente un modello sociale, economico e di sviluppo che è ormai insostenibile da tutti i punti di vista”.
Il senso profondo è molto chiaro: “Vogliamo dire basta ad una lunga stagione che ha impoverito, precarizzato, svalutato il lavoro e che ha allargato la condizione di precarietà a 360 gradi”.
E ancora: “Vogliamo un modello sociale di sviluppo che rimetta al centro la conoscenza, che rimetta al centro il lavoro stabile, anche perché il binomio malato, precarietà e conoscenza è un ossimoro, è una contraddizione in termini”, conclude il dirigente Cgil.
Sulla stessa lunghezza d’onda Fracassi: “Queste nostre iniziative sono fortemente correlate con quanto ha messo in campo la Cgil, a partire dalla campagna referendaria”.
Una cosa è certa, conclude, “noi non ci fermeremo, proseguiremo anche oltre il mese di di giugno. Continueremo a fare assemblee pubbliche la prossima sotto i ministeri, ci faremo sentire e vedere”. Prossimo appuntamento probabilmente a settembre.