La Carovana per la Cittadinanza sta girando senza sosta l’Emilia-Romagna. Venerdì scorso, 16 maggio, ha fatto tappa a Forlì e Cesena. A Forlì in mattinata gli attivisti hanno organizzato un flash mob e un volantinaggio in Piazza Saffi. Programma che si è ripetuto a Cesena nel pomeriggio in Piazza Della Libertà. Al centro i temi del referendum: lavoro, sicurezza, dignità, cittadinanza e democrazia.
“Votare cinque sì a questi referendum – ha detto Isabella Pavolucci, segretaria Cgil Emilia-Romagna – significa dare, non togliere. Perché votare sì per ridurre la precarietà dà più stabilità alle persone; votare sì per aumentare le tutele contro i licenziamenti illegittimi vuol dire aiutare i lavoratori ingiustamente licenziati; votare sì al quesito sugli appalti vuol dire aggiungere sicurezza: se l’imprenditore appaltante è responsabile in solido ci penserà due volte prima di risparmiare sulla sicurezza; votare sì per la cittadinanza significa riconoscere dignità a cittadini che ogni giorno contribuiscono con il loro lavoro allo sviluppo sociale ed economico di questo paese”.
“Tutti i grandi cambiamenti sono partiti dalle persone comuni – Jean Baptiste Dindane –. L’Italia è già un paese multietnico, con la cittadinanza o senza siamo già italiani. Quello che cambia è essere o no in una situazione precaria”.
“Siamo persone con una voce e con questa voce vi chiediamo: andate a votare anche per noi che non possiamo farlo”, l’appello di Lucrezia Fava, responsabile Amnesty International Emilia-Romagna”.
(Montaggio a cura di Daniele Diez)