Si è svolta stamattina, 6 febbraio, sotto la Prefettura di Napoli, l’assemblea dei lavoratori del fisco della Regione Campania, che hanno aderito alla giornata di mobilitazione nazionale, indetta da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confsal Unsa e Flp per riaccendere i riflettori sulla 'vertenza fisco'. Alla base della vertenza dei lavoratori delle agenzie fiscali, alcuni temi generali e comuni all’interro comparto del pubblico impiego, tra cui il rinnovo del contratto di categoria e dell'integrativo omogeneo per le funzioni centrali, con la richiesta d'incrementare il welfare e le forme flessibili di lavoro: smart-working, coworking, telelavoro.

Comune è anche la richiesta di un nuovo sistema di classificazione e inquadramento del personale che, tra l‘altro, incentivi lo sviluppo professionale, mediante il passaggio fra le aree e riveda il sistema delle progressioni economiche. "Inoltre, c'è l’annosa questione della mancanza di turn over, che danneggia fortemente l’attività di contrasto all’evasione fiscale, nonché l’erogazione dei servizi di assistenza fiscale ai cittadini. Solo alle Agenzie delle entrate, a livello nazionale, si registrano 4.500 unità di personale in meno in due anni, a fronte della previsione dell’assunzione di alcune centinaia di lavoratori entro fine 2020. Conseguenza di tale criticità, è l’aumento esponenziale dei carichi di lavoro che, nonostante la riduzione del personale il budget per quest'anno, è incrementato rispetto agli ultimi due anni" – affermano in una nota congiunta Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confsal Unsa e Flp Campania.

"L’insufficienza di risorse umane, economiche e strumentali, è un altro degli elementi di crisi del settore. Innanzitutto, il salario accessorio per il 2018 e 2019 non è stato ancora preventivato - a dobiettivi raggiunti - e l’aggravio dei tagli permanenti è di 50-60 milioni. Poi c’è il capitolo delle attività esterne, poco remunerate e con assoluta mancanza di mezzi a disposizione; la presenza di ambienti di lavoro poco salubri, riflesso di contratti di pulizia sottoscritti sempre al ribasso", si legge nel comunicato.

"La mobilitazione di queste ultime settimane ha anche messo in evidenza due importanti fattori: il ritrovato e rinnovato protagonismo dei lavoratori, a salvaguardia dei propri diritti e quelli dei contribuenti, ma anche la denuncia, forte e chiara, dell’assenza di una visione strategica della macchina fiscale da parte dei vertici dell’Agenzia che, nel tempo, ha destrutturato la governance e l’organizzazione degli uffici, come nei recenti casi di revoca degli incarichi di responsabilità (ex art 17 e 18 del ccnl) e delle insufficienti risorse per remunerare le posizioni organizzative", concludono le diverse sigle.