Con l’incontro di oggi (martedì 26 novembre) è ripreso il negoziato per il rinnovo del ccnl del credito. “Nelle dichiarazioni di Abi vediamo qualche elemento di positività, ma restano ancora nodi da sciogliere”, commenta il segretario generale della Fisac Cgil Giuliano Calcagni: “Positiva l’apertura sull'argomento tutele, su cui però le posizioni sono ancora distanti. Positiva anche l’apertura sul tema delle flessibilità e della conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Non è tempo per furberie e furbizie, a qualsiasi livello. Possiamo giudicare positivo l’accoglimento della nostra richiesta di eliminazione del salario d’ingresso per i neoassunti, sulla quale comunque riserviamo valutazioni sostanziali rispetto all'articolazione formale”. Il prossimo incontro è calendarizzato per giovedì 28 novembre.

Il segretario generale della Fisac ribadisce, riguardo alla questione degli inquadramenti, la propria contrarietà “a manovre ben orchestrate di riduzione di costi del lavoro”. Positive le aperture “sulle richieste formulate in piattaforma circa le flessibilità, la conciliazione dei tempi di vita e lavoro e il diritto alla disconnessione”. Rispetto alla dichiarazione di Abi “sulla reintegra, apprendiamo un avanzamento in termini di tutela economica, ma occorre fare di più. Occorre garantire la neutralità in termini di diritti e tutele di chi intermedia il risparmio privato a tutela del lavoro delle aziende e del Paese”.

Rispetto alla negoziazione della richiesta economica, Calcagni evidenzia che “oggi non ci sono stati avanzamenti rispetto alla proposta di Abi”, sottolineando “che, davanti a un sistema bancario che distribuisce un miliardo al mese di utili, il sindacato lavorerà unitariamente perché il punto di caduta sia il più prossimo alla nostra richiesta di 200 euro per la figura media”. L'esponente sindacale ritiene, infine, che “portare a compimento questa fase sia condizione imprescindibile per il corretto avvio delle procedure collegate ai piani industriali da sviluppare nel prosieguo, anche nel rispetto dei rapporti tra contrattazione di primo e secondo livello”.