Il premier Conte ha ammesso il ritardo del governo nel discutere con le organizzazioni sindacali “e ha dedicato gran parte dell'incontro ad ascoltare, ma non abbiamo avuto risposte di merito rispetto alle nostre rivendicazioni. Così la leader della Cgil, Susanna Camusso, al termine dell'incontro a palazzo Chigi con il governo sulla manovra che da oggi è all'esame del Senato. All’incontro, oltre a Camusso, hanno partecipato i leader di Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Cisal, mentre per la parte governativa, oltre al primo ministro, erano al tavolo i sottosegretari al Lavoro, Claudio Durigon, e il sottosegretario al Mise, Davide Crippa.

Nessun impegno da parte dell’esecutivo, dunque, “perché il premier in realtà non ha parlato”, spiega ancora Camusso, che sottolinea di aver sollecitato il governo a momenti di confronto e discussione sui temi specifici più importanti: dal fisco alle pensioni, dal reddito di cittadinanza al lavoro. “Conte ci ha detto di aver recepito e che solleciterà i ministri a procedere a incontri e approfondimenti, ma è troppo poco per parlare di una svolta”. E ancora: “Siamo di fronte a un primo incontro che, da un punto di vista dell'approfondimento e dei contenuti, ne ha avuti ben pochi. Circa gli impegni, noi siamo pronti a verificare se funzionano davvero o no, ma prima di parlare di svolta vorrei avere elementi di merito che mi facciano dire che si tiene conto delle cose che sono state sollevate”.

Nessuna data è stata fissata per un successivo incontro, il che, per la sindacalista, “è elemento di ulteriore preoccupazione. C'è un impegno per i prossimi mesi, ma noi stiamo discutendo di una legge di Bilancio che è ‘oggi’ e non nei ‘prossimi mesi’”.

Per la numero uno di corso d’Italia “il governo ha ribadito che intende intervenire in maniera significativa sulla manovra ora al Senato. Vedremo su quali provvedimenti e di cosa tengono conto”. Nel corso dell’incontro Cgil, Cisl e Uil hanno presentato un documento unitario critico nei confronti della legge di Bilancio e con una serie di proposte per il rilancio dell'economia e degli investimenti. A illustrare la piattaforma sindacale è stata la stessa Camusso, che ha sottolineato come bisogna “ricostruire la connessione tra sistema pubblico e persone, con il pubblico che deve avere una funzione guida”. In particolare la leader Cgil cita la necessità di “investimenti per il 6 per cento del Pil non solo per grandi opere ma anche per scuola e infanzia”.

Sul fronte fiscale serve un intervento “in senso progressivo che ridia potere d'acquisto ai lavoratori”. I sindacati segnalano poi “problemi sul fronte degli ammortizzatori sociali e la necessità di risolvere la questione Naspi”. Rispetto a quota 100, i sindacati chiedono più chiarezza sulle ripercussioni che una riforma delle pensioni potrebbe avere nei confronti dei giovani e per le donne e ribadiscono la necessità di un riconoscimento della maternità attraverso uno sconto sui contributi necessari ad accedere al pensionamento per ogni figlio.

Il documento unitario pone al centro dell'attenzione anche la governance degli enti di previdenza da riformare, la separazione tra la spesa per assistenza e quella per previdenza, la parità del lavoro tra pubblico e privato. Sollecitato anche un intervento sulla sanità per un vero piano di assunzioni e per il varo di un intervento efficace sulla non autosufficienza. La piattaforma affronta inoltre anche i nodi della Pa, il rinnovo dei contratti pubblici e la richiesta di aumento del personale.