“Prima la misura cautelare degli arresti domiciliari per il sindaco Mimmo Lucano, adesso la decisione del Viminale di mettere uno stop al progetto Sprar di Riace. Ci sembra veramente troppo, un uso delle regole che distorce le ragioni della convivenza civile, dell’accoglienza e del buon senso”. A dirlo è Ivana Galli, segretaria generale della Flai Cgil: "Crediamo ogni giorno di più che a Riace nel corso degli anni si sia affermato un modello che prima si è imbattuto in storture burocratiche, mentre oggi non è funzionale all’unica politica portata avanti da questo governo. Una politica che usa il tema dei migranti per generare assurde paure, invocare emergenze inesistenti e distogliere così l’attenzione delle persone dai veri problemi del Paese, dalla manovra economica al tema della legalità (che non riguarda i migranti), all’occupazione che non c’è e che non verrà di certo creata dal reddito di cittadinanza”. Così conclude Galli: “L’aggressione così virulenta a Riace, che passa sulla pelle di donne e uomini, dal sindaco ai migranti che ora dovrebbero lasciare il Comune, è un’aggressione a tutti noi, al modello della nostra democrazia e della nostra società. Tutto questo non è da sottovalutare ed è necessario far sentire in tutti i luoghi la nostra voce e il nostro dissenso”.
Riace: Flai, è aggressione a tutti noi
15 ottobre 2018 • 11:16