“Siamo a fianco di Gaetano Alessi e vogliamo con tutta la forza respingere le ignobili minacce che ha ricevuto nei giorni scorsi”. Lo scrivono in un comunicato congiunto la Camera del lavoro metropolitana di Bologna, la Cgil Emilia Romagna e la Cgil nazionale, per esprimere solidarietà dopo la lettera anonima con minacce ricevuta da Alessi”.
Gaetano è un iscirtto della Cgil, impegnato da tempo nell'attività sindacale, “tra i fondatori di ‘Mafie sotto casa’, un'associazione di giovani che da tempo svolge un'importante attività di informazione, ricerca e contrasto alla penetrazione della criminalità organizzata nel tessuto sociale ed economico dell'Emilia Romagna.
“Auspichiamo – affermano i sindacati – che rapidamente gli inquirenti facciano luce su questi preoccupanti e inquietanti fatti. Tuttavia è spontaneo porre in relazione quanto accaduto – e non sarebbe la prima volta – con l'attività svolta da Gaetano nell'ambito dell'associazionismo antimafia”.
La criminalità organizzata, si legge ancora “alza costantemente il tiro e si rivolge contro tutti coloro che, in diversi ambiti, vogliono con ostinazione portare avanti un'azione di contrasto, fondamentale per salvaguardare prospettive di libertà e democrazia, per queste terre e per l'intero paese. La lotta contro l'illegalità e per i diritti si regge sul protagonismo dei singoli e anche sulla capacità di agire collettivamente per mobilitare la società. L'esperienza di Gaetano, come di tanti impegnati nell'antimafia, nel sindacato o nell'informazione, rappresenta questo”.
La sua reazione, di fronte a quel tremendo “sei morto e non lo sai”, rappresenta per i sindacati la risposta migliore: “Ti sbagli, che si debba morire è nella storia di ciascuno di noi. È il come si vive a far la differenza”, “parole più pregnanti di significato e più efficaci non possono essere usate”.
“Esprimiamo quindi – conclude la nota – tutta la nostra vicinanza e sostegno a Gaetano. Respingiamo con forza ogni tentativo di intimidazione, da qualsiasi parte esso provenga, e continueremo a tenere accesi i riflettori del nostro impegno per la legalità”.