Parte domani, 18 settembre, la campagna della Fiom negli stabilimenti di Magneti Marelli con assemblee e volantinaggi tra le lavoratrici e i lavoratori per discutere del futuro del polo industriale. Si parte dallo stabilimento di Bologna con la presenza del segretario nazionale Michele De Palma. Da anni l’azienda è al centro di indiscrezioni che la vedrebbero fuori da Fca. Mentre con lo spin off sarebbe rimasta di proprietà di Exor (della famiglia Agnelli-Elkan), con la vendita il controllo passerebbe a una nuova società.

“Dalle visite che si alternano negli stabilimenti – scrive la Fiom – sembrerebbe essere una questione di tempo. Il nuovo management avrebbe quindi intrapreso la strada di un negoziato con il Fondo Kkr. Molte fonti, non smentite dall'azienda, parlano di una trattativa per la cessione a un prezzo che si aggirerebbe tra i 3,23 miliardi e i 6 miliardi”. La cessione porterebbe a una fusione con la Clasonic Kansei, multinazionale giapponese che opera nel settore dell'automotive in America, Europa, Asia e ha stabilimenti in 15 diversi paesi e circa 22 mila dipendenti.

La Fiom ha sempre dichiarato di essere contraria a qualsiasi ipotesi di spezzatino e di avere l'obiettivo di salvaguardare il sistema industriale italiano della componentistica, di cui Magneti Marelli sarebbe potuta essere un polo di attrazione per una internazionalizzazione. Lo scenario che sembrerebbe invece proporsi è di una cessione a una multinazionale giapponese. “È necessario che si apra con urgenza un tavolo di confronto con il governo e la proprietà presso il ministero dello Sviluppo economico per garantire l'occupazione e gli investimenti, sia negli stabilimenti di produzione che in quelli di ricerca e sviluppo, anche per impedire la perdita del know how del sistema paese. Il governo deve garantire l'occupazione e lo sviluppo per il futuro dell'automotive e in particolare della componentistica, anche con un intervento diretto pubblico.

Per il sindacato dei metalmeccanici è poi “indispensabile che il management di Fca e Magneti Marelli, a fronte dei cambiamenti in corso, aprano a nuove relazioni sindacali che riconoscano il ruolo attivo e centrale dei lavoratori. In assenza dell'apertura di un coinvolgimento diretto in un tavolo di informazione e negoziazione, anche alla luce della scadenza del Ccsl, la Fiom discuterà con i lavoratori le iniziative utili a tutelare il lavoro e i diritti”.