“È stato un incontro informativo, in cui ArcelorMittal ha illustrato alcuni miglioramenti al piano ambientale nel solco del precedente (ecco le novità sul sito del ministero), su cui comunque faremo degli approfondimenti. Ma il piano ambientale è strettamente legato al piano industriale e all’obiettivo della piena occupazione. Ci aspettiamo che il ministro Di Maio convochi al più presto un tavolo, perché non c’è più spazio per trattative solo tra le organizzazioni sindacali e l’azienda, che finora peraltro non hanno prodotto nessun risultato. Nel caso in cui si raggiunga un’ipotesi di accordo, dovrà comunque essere sottoposta al voto e all’approvazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori”. Lo dichiarano in una nota congiunta Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil, e Maurizio Landini, segretario confederale della Cgil, al termine dell'incontro di oggi (30 luglio) al ministero dello Sviluppo economico in cui c'erano davvero tutti (o quasi). Ben 62 delegazioni, 62 soggetti di varia natura, tra cui Regioni, Province, Comuni (non solo Taranto e Genova, ma anche Statte, Crispiano, Massafra, Montemesola e Novi Ligure), l'impresa, sindacati (confederazioni e categorie), associazioni dei consumatori, comitati locali, eccetera.


foto dall'account twitter della Uilm

Una platea vastissima che il ministro ha deciso di coinvolgere per conoscere le proposte migliorative e i nuovi impegni in materia di occupazione e ambiente da parte di ArcelorMittal. Ma la scelta di Di Maio (“non voglio che la trattativa si riduca a un club privato”) ha provocato nei giorni scorsi più di una reazione critica, a partire da quella della stessa azienda, che in una lettera indirizzata al ministro ha fatto sapere di non essere stata informata dell'allargamento a tanti soggetti del tavolo sull'Ilva. Questo “affollamento” per alcuni non consentirebbe un confronto serio, mentre il tempo stringe e una nuova incertezza grava sulla trattativa in attesa del verdetto dell'Avvocatura di Stato sull'eventuale annullamento dell'aggiudicazione della gara sull'Ilva alla cordata AmInvestco. Durissimo il giudizio del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che non ha partecipato al tavolo. Il sindaco parla di “dilettantismo spaccone che il ministro Di Maio ci spaccerà per trasparenza e democrazia, ma è solo una sceneggiatura ben congegnata per coprire il vuoto di proposte e di coraggio”.