"Continua il calvario dei lavoratori della Roma Multiservizi. A seguito del mancato accordo tra le parti dello scorso 8 febbraio, dove Roma Multiservizi aveva confermato la volontà di licenziare i lavoratori, grazie alla tenacia e alla mobilitazione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali di categoria si era riaperto il tavolo con l’impegno dell’azienda e delle istituzioni coinvolte a ritirare i licenziamenti e a gestire con gli ammortizzatori sociali l’emergenza occupazionale”. Così, in una nota, la Filcams Cgil di Roma e del Lazio.

“Nell’ultimo incontro, inspiegabilmente, la Roma Multiservizi ha invece confermato la volontà di voler procedere con i licenziamenti, contraddicendo la stessa Ama che aveva aperto alla possibilità di ritirarli, trovando soluzioni condivise con la committenza pubblica di Roma Capitale e con le organizzazioni sindacali. Anche dalle dichiarazioni fatte dall’azienda è emerso che la problematica è solo di natura economica, perché non vorremmo che la procedura di licenziamento fosse solo un pretesto per chiedere alla committenza maggiori commesse e quindi maggiore fatturazione. Sarebbe inaccettabile legare il destino di trenta famiglie alle sole rivendicazioni economiche dell’azienda" continua la Filcams Cgil.

Il sindacato rivendica di aver "sempre proposto di ragionare a 360 gradi rispetto alle prospettive future che devono salvaguardare i servizi e i livelli occupazionali e salariali di tutti i 3.500 lavoratori attualmente dipendenti della società. Per tutti questi motivi chiediamo all’assessore Gennaro di convocare un tavolo urgente per mettere insieme le parti, in base all’impegno assunto dallo stesso assessore lo scorso 22 febbraio. Un tavolo che dia risposte definitive e non solo di facciata, in coerenza con gli impegni già assunti che devono evitare atti unilaterali, nel rispetto della salvaguardia occupazionale e salariale dei trenta lavoratori coinvolti dalle procedure di licenziamento ma anche degli altri 3500 perché se questo fosse il metodo aprirebbe un precedente pericoloso per tutti. Se così non fosse, saremo costretti a continuare con tutte le azioni che potremmo mettere in campo a tutela dei lavoratori che rappresentiamo”.