"Basta giocare sulla pelle dei lavoratori dipendenti della Roma Multiservizi. Non ci interessano, anzi sono poco dignitosi, gli slogan fatti in campagna elettorale da politici che si vantano di aver trovato soluzioni rispetto al dramma di trenta impiegati della Roma Multiservizi su cui è stata aperta da parte dell’azienda una procedura di licenziamento collettivo". Così, in una nota,  Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil di Roma e del Lazio.

"Le soluzioni comunicate alla stampa dall’assessore alle partecipate del Comune di Roma Alessandro Gennaro - continua la nota - non sono frutto di una sua mediazione tra le parti, visto che sono le stesse proposte che l’azienda pone sui tavoli di trattativa da sempre. La richiesta di intervento rivolta all’assessore era quella di verificare la corretta applicazione della legge Madia e dell’accordo confederale del 27 settembre scorso relativamente alla piena occupazione e nel rispetto dei profili, delle mansioni e dei contratti applicati. E di verificare inoltre le condizioni e le modalità di gestione di un appalto pubblico da parte di Roma Multiservizi rispetto anche al capitolato di appalto, alle normative sul lavoro e al Contratto nazionale di lavoro".

"Condizioni di cui Gennaro ha preso atto anche all’interno del Consiglio Comunale - continuano i sindacati - facendo un ordine del giorno approvato dalla maggioranza. La vera mediazione, secondo noi, sarebbe stata quella di annullare la procedura di mobilità. Chi governa ha l’obbligo, parlando di appalti pubblici e aziende partecipate, di verificare con dovizia tutte le situazioni sopra esposte e non il ruolo di sponsorizzare con enfasi posizioni aziendali rivelatesi impraticabili".

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil di Roma e del Lazio chiedono dunque il perché di questo "cambio di rotta". "Forse perché siamo in campagna elettorale? Se così fosse il sindacato non ci sta. La dignità dei lavoratori e del lavoro vale molto di più di qualche voto - scrivono ancora - Per tutte queste ragioni chiediamo che ognuno faccia la propria parte, aprendo un vero confronto. Se si vuole una volta per tutte affrontare le vere problematiche, ricercando le corrette soluzioni,  le organizzazioni sindacali sono pronte a farlo. Se invece si vuole continuare a strumentalizzare i lavoratori, non siamo disponibili e ci mobiliteremo con ogni mezzo a disposizione, a partire dallo sciopero”.