C’era una volta lo Statuto dei lavoratori (1970), legge che aveva al centro la dignità e i diritti delle persone. Una legge votata a larga maggioranza (paradossalmente si astenne il Pci) da un Parlamento eletto dal 92,5% degli italiani. Oggi c’è il jobs act, legge che mette al centro “gli interessi degli imprenditori peggiori”, votata da un parlamento eletto da una percentuale molto più bassa di italiani e soprattutto con una legge elettorale incostituzionale. È partito da questo paragone Maurizio Landini, segretario generale della Fiom Cgil, intervenendo ieri, 22 marzo, a Todi (Pg), presso la sala del consiglio comunale, in un’iniziativa promossa da Fiom e Cgil di Perugia, coordinata da Maurizio Marcelli, operaio metalmeccanico tuderte, e alla quale hanno portato un contributo anche il sindaco di Todi, Carlo Rossini, il professor Mauro Volpi in rappresentanza dei Comitati per la Democrazia Costituzionale, e Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia.

Noi un gol l’abbiamo fatto - ha detto Landini con una metafora calcistica - perché il governo su voucher e appalti ha fatto quello che chiedeva la Cgil, forte di milioni di firme raccolte”. Quindi, partita vinta e triplice fischio? Assolutamente no - ha precisato subito Landini - non solo perché ancora non c’è una legge ma solo un decreto del governo (“fidarsi e bene, ma non fidarsi è meglio”), ma anche perché "la sfida lanciata dalla Cgil non si ferma ai referendum", perché l’obiettivo è quello di "riscrivere complessivamente il diritto del lavoro in questo paese".

“Abbiamo proposto un nuovo statuto - ha spiegato il segretario Fiom - che si chiama Carta dei diritti universali del Lavoro. Una legge che tuteli non solo le forme classiche di lavoro, i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, ma tutte le tipologie, compresi precari e partite Iva, perché tutti debbono avere determinati diritti garantiti allo stesso modo. E poi - ha aggiunto Landini - ci sono le leggi su pensioni e scuola, che vogliamo cambiare”. 

Dunque, avanti con la “sfida per i diritti” e con la campagna per i referendum sul lavoro, la cui data rimane fissata per il 28 maggio. Ma avanti anche con la solidarietà: l’iniziativa della Cgil e della Fiom di Perugia è infatti proseguita con una cena sociale il cui ricavato sarà devoluto alle popolazioni colpite dal sisma. Presente anche una delegazione della Fiom Cgil di Firenze che ha voluto portare un suo contributo per i terremotati umbri.