Il Tribunale di Palmi ha dichiarato illegittimi cinque licenziamenti per giustificato motivo oggettivo su undici intimati ad altrettanti dipendenti delle imprese portuali Sea Work Service s.r.l., Universal Servi-ces s.r.l. e International Shipping s.r.l. Lo si apprende, scrive la Gazzetta del Sud, da una nota stampa della Filt-Cgil Piana che evidenzia come, dopo un'attività istruttoria durata oltre un anno, i giudici del Lavoro Maria Antonietta Naso e Ginevra Chine, al termine della fase sommaria del rito Fornero, abbiano intravisto una violazione dei criteri di scelta condannando le società convenute in giudizio al risarcimento dei danno anche nella misura massima prevista dalla legge, pari a 24 mensilità. Il sindacato si era opposto ai licenziamenti sia in fase pre contenziosa innanzi alla Dtl, sia in fase pregiudiziale e giudiziale, affidando il patrocinio delle vertenze all'avvocato Sabina pizzuto e ricorrendo al giudice del Lavoro poiché riteneva che il provvedimento espulsivo avrebbe dovuto essere l"extrema ratio" e che vi erano strumenti Funzionali ed efficaci, quali il ricorso agli ammortizzatori sociali, in grado di non mettere a rischio i posta di lavoro dei dipendenti licenziati e, contestualmente, di tutelarli per una crisi definita dalla Cgil "eventuale".
«ln tutte le fasi di incontri pre giudiziali, anche in quelli svoltisi in Questura a Gioia—spiega infatti la segreteria della Filt — le organizzazioni sindacali hanno richiesto dati certi relativi alle difficoltà delle imprese e dei lavoratori, ma non è stata data alcuna risposta”. La Cgil precisa quindi di aver fatto il possibile per mediare ma «le aziende — prosegue la nota — hanno preferito licenziare, allo stesso modo e nello stesso giorno». Come si ricorderà, la vicenda diede vita a una forte protesta davanti al varco doganale del porto. Si poteva evitare tutto ciò? “Sicuramente— sottolineano dalla Cgil — infatti, a distanza di poco tempo, sono state adottate misure per il superamento della crisi e la tutela dell'occupazione, misure che avevamo abbondar. temente suggerito ma che qualche mese prima non hanno voluto adottare. Oggi più che mai crediamo che quei licenziamentisiano s ta ti un'arma per sottomettere le maestranze e dare una "lezione" al sindacato, metodo che invece si è dimostrato un boomerang verso le stesse aziende”. La Filt fa sapere inoltre che la tutela risarcitoria è solo un primo passo: »proseguirà per il rispetto dei lavoratori, consapevoli che sarebbe bastato onorare poche regole, le stesse per tutti in Italia, coinvolgendo il sindacato, senza adottare provvedimenti atti solo a mortificare. Nell'attesa di ulteriori ordinanze sempre relative alla fase sommaria — conclude il comunicato — continueremo con le opposizioni per fare in modo che i destinatari della risoluzione possano essere reintegrati nel posto di lavoro.
Gioia Tauro: licenziamenti illegittimi
1 marzo 2016 • 11:45