In materia di tagli ai patronati, si mobilitano i sindaci delle Marche con un appello ai parlamentari regionali affinchè intervengano per la loro cancellazione. Sono numerosi i primi cittadini che hanno aderito all’appello, promosso da Cgil, Cisl e Uil, per la difesa ai servizi di patronato e assistenza fiscale. Un appello contro i tagli contemplati dalla Legge di stabilità 2016 e che porteranno a pesanti ricadute nei confronti dei cittadini. Un sostegno, importante, quello dei sindaci delle Marche, secondo i quali, come si legge nel testo dell’appello, queste riduzioni mettono “a rischio non solo la gratuità dei servizi, che finora i patronati hanno erogato per conto degli enti previdenziali e assistenziali, con pesanti ricadute sui cittadini più deboli, ma anche i posti di lavoro del personale impegnato, nonché l’inevitabile chiusura di molti uffici dislocati nelle centinaia di comuni piccoli e grandi della regione, già depauperati in termini di servizi alla popolazione dai tagli alle pubbliche amministrazioni, previste dalle ultime leggi di bilancio”.

Stessa sorte, continua l’appello, “rischiano di subire anche i Caaf, soggetti anch’essi, nella Legge di stabilità, a un fortissimo ridimensionamento in termini di risorse, a fronte dei servizi rivolti ai cittadini”. Proprio per questo, concludono i sindaci, “riteniamo improponibile il taglio al fondo patronati, previsto nella Legge di stabilità e sollecitiamo i parlamentari marchigiani ad agire in tal senso”. L’appello è stato trasmesso anche ai ministri del Lavoro e del Bilancio, ai presidenti di Camera e Senato e a quelli delle commissioni Lavoro.