“Già oggi al Sud le pensioni sono molto più basse. Questa sistema previdenziale, puramente  assicurativo, che non ha più al suo interno alcun elemento di welfare solidaristico, condannerà il Mezzogiorno alla povertà”. Lo ha detto il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, concludendo a Palermo il direttivo della Camera del lavoro, alla vigilia del presidio unitario di Cgil, Cisl e Uil, per chiedere di cambiare la legge Fornero, che si terrà lunedì prossimo, dalle ore 10 alle 12, davanti alla Prefettura. 

“Con tale sistema – ha aggiunto la dirigente sindacale –, donne, giovani, precari, che non versano, se non piccoli pezzi di contributi, e in genere chiunque, perché entra tardi nel mercato nel lavoro o perché svolge lavori discontinui o parasubordinati, si troverà un calcolo contributivo, piena di buchi e con bassissimi versamenti. Ecco perché, nella prossima manovra di bilancio, chiediamo che ci sia una vera flessibilità in uscita. Non è possibile che le donne che non lavorano debbano avere 70 anni per andare in pensione contributiva. Il nostro obiettivo di riforma del sistema pensionistico è volto ad assicurare una garanzia di base: chi ha lavorato, abbia in cambio un assegno previdenziale accettabile. Va poi corretto il sistema contributivo come forma di solidarietà, e nel contempo va valorizzato il lavoro di cura e domestico".