Dal 1991 a oggi sono 6,8 milioni le donne e gli uomini che hanno lasciato l'Ucraina (dati della banca Mondiale) e più o meno la stessa cifra viene confermata dai dati diffusi dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, (l'Oim è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio). A emigrare sono in particolare i giovani di età inferiore ai 35 anni, studenti o giovani laureati.
Non ci sono dati concordi sulla presenza degli ucraini in Italia: secondo l'Istat al 1° gennaio 2013 erano 224.588 (5° gruppo straniero dopo romeni, marocchini, albanesi e cinesi); secondo i dati dell’Unione europea, in Italia vivono circa 300mila ucraini, ma un rapporto della Caritas ucraina e dell’Accademia nazionale delle scienze dell'Ucraina, che tiene conto dei migranti illegali, fa arrivare il totale degli ucraini in Italia a 600mila.
Tutte le statistiche però concordano nel prevedere incrementi esponenziali: la ricerca di lavoro rappresenta la principale motivazione. Il primo settore occupazionale è quello dei servizi alle persone e dei lavori domestici, e secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica di Kiev, lo stipendio medio dei migranti ucraini in Europa varia dai 461 ai 973 euro. Da due a quattro volte un salario ucraino.
In base ai dati del Forum nazionale dei sindacati ucraini e dell’organizzazione internazionale dell'Ucraina "Quarta onda", l’Italia è al terzo posto per interesse e numero di ucraini impiegati, dopo Russia e Polonia. (a.m.)
L'emigrazione degli ucraini / scheda
3 luglio 2015 • 00:00