I soci lavoratori erano tutti dipendenti a tempo indeterminato del Consorzio Euro 2000 che gestiva, da oltre 15 anni, gli appalti negli stabilimenti Inalca spa di Modena, Lodi e Rieti. I rapporti tra Consorzio e Inalca si sono inspiegabilmente interrotti, per motivi che non sono stati resi noti ai sindacati. Questi ultimi hanno richiesto l’assunzione diretta dei lavoratori alle dipendenze di Inalca e, in subordine, visto il netto rifiuto, la proroga dell’appalto per almeno un mese, tempo necessario per individuare altre soluzioni.

"L’Inalca ha proceduto, comunque, unilateralmente – spiega la Flai Emilia Romagna in un comunicato –; in meno di cinque giorni, abbiamo assistito al più grande cambio di rapporti di lavoro mai visto nel settore e nella nostra regione: 950 lavoratori assunti a tempo determinato per sei mesi. In mancanza di spiegazioni che potessero giustificare una risoluzione così immediata di quel contratto di appalto, di ingentissime dimensioni, nasce il sospetto che tutto possa essere finalizzato alla possibilità di usufruire delle agevolazioni contributive previste dalla legge di Stabilità 2015, che stabilisce fino a 8.060 euro di decontribuzione per ogni dipendente assunto a tempo indeterminato entro l'anno".

"Per questo motivo – aggiunge il sindacato –, è stato richiesto l’intervento del ministro del Lavoro Poletti e dei parlamentari dell’Emilia Romagna. Crediamo assai discutibile che si possa consentire, in simili situazioni, l’utilizzo di contributi pubblici per non creare nemmeno un posto di lavoro in più e, oltretutto, correndo il rischio di renderli ancor più precari".