"Se qualcuno pensa che una nostra Camera del lavoro o un nostro dirigente possa ritirarsi o fare un passo indietro nel mentre si consumano illegalità in alcune vicende di appalto ha sbagliato interpretazione. Noi più che fare un passo indietro, ne faremo dieci in avanti". Lo ha detto il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella, intervenendo all'incontro sul tema "I diritti non sono in appalto. Legalità e trasparenza", promosso dalla Cgil Campania e Benevento.

"Abbiamo la necessità - ha aggiunto Tavella - di ristabilire in maniera limpida un livello di legalità che sia da presupposto per quasiasi iniziativa sullo sviluppo, che non puo esserci se non ristabiliamo le condizioni necessarie. Fra qualche ora - ha concluso Tavella - consegneremo le firme raccolte per una legge inizitiava popolare sul tema degli appalti, affinché si possa determinare una svolta in un settore dove si annida corruzione e illegalità, un terreno privilegiato della criminalità organizzata per consumare i suoi affari".

"Il sistema degli appalti nel nostro paese - ha affermato Gianna Fracassi, della segreteria nazionale Cgil - presenta fenomeni distorsivi. Quando denunciamo il massimo ribasso, facciamo riferimento ad una pratica che tocca il 40 o il 50 % del costo degli appalti. In alcuni settori, come quello delle pulizie, se si pensa di vincere con una riduzione così consistente, si va a tagliare il rispetto dei contratti, la sicurezza, per una operazione di saldo del lavoro che per noi è inaccettabile". L'incontro è stato aperto dall'intervento della segretaria generale della Cgil di Benevento, Rosita Galdiero.