"Mi hanno fatto fare di tutto, il portiere di notte, il vigilantes, il cuoco, l'aiuto cuoco, il lavapiatti, il cameriere al piano, contemporaneamente nell'arco della giornata. Mi hanno sfruttato in ogni modo, per poco più di 500 euro al mese, pagati con i buoni voucher, senza orario, e promettendomi un contratto che non è mai arrivato. Alla fine, quando me ne sono andato, mi hanno pure insultato e minacciato. Tutto questo, in un albergo a due stelle a Rimini, aperto da vent'anni nel cuore della Riviera romagnola, dove sono tanti i lavoratori nelle mie condizioni e quasi sempre, per necessità o per paura, non hanno nemmeno la forza di protestare".

Jimmy (il nome è di fantasia), 42 anni, originario di Palermo, da un anno e mezzo a Rimini, dopo aver passato 25 anni a Bologna e aver fatto ogni genere di lavoro, dal muratore al programmista elettronico, al segretario di produzione Rai, con la passione per la cucina, invece, il coraggio l'ha trovato, ed è andato a far denuncia ai Carabinieri e poi si è recato alla Cgil locale, dove ha aperto vertenza. "Per avvalorare la mia situazione – racconta –, ora sono in cerca di testimoni tra i clienti dell'albergo o tra chiunque mi abbia visto lavorare in quell'inferno, dove nessuna norma era rispettata, a cominciare dal fatto che il ristorante veniva aperto la sera senza che i gestori avessero la licenza per farlo. Io mi sono prestato principalmente per aiutare la mia ragazza, l'unica dipendente dell'albergo con contratto part time di 4 ore al giorno, costretta però a lavorarne fino a 15-16 e senza giorno di riposo, per meno di mille euro al mese, dovendo pulire quotidianamente tutte e 30 le camere dell'hotel. Mi hanno detto: se vuoi il lavoro di vigilantes, devi dare una mano gratis alla tua donna ai piani. Così lei finisce prima e va a casa. Poi, visto che sai anche cucinare, fai il cuoco e ti diamo un euro in più a coperto".

"Alla fine – continua Jimmy –, visto che i clienti del ristorante erano in media una ventina a sera, riuscivo a mettere insieme 900 euro. Tornavo a casa alle dieci di sera e tre ore dopo ero di nuovo sul posto a fare il guardiano notturno fino alle 8 del mattino. Ho resistito due mesi, poi ad agosto me ne sono andato, dopo che mi hanno portato anche dal loro commercialista, prefigurandomi la regolarizzazione del rapporto di lavoro al più presto. Si è licenziata anche la mia ragazza, e adesso la vorrebbero denunciare per furto di lenzuola, dopo che l'ultimo mese non l'hanno neanche pagata. Un'assurdità e nel contempo una vera e propria truffa ai nostri danni, a cui si sono prestati, purtroppo, anche gli ispettori del lavoro che sono venuti una volta in albergo a controllare, senza redigere alcun verbale o comminare alcuna multa nei confronti dei titolari".  (R.G.)