La soluzione trovata per dare la possibilità di andare in pensione a tutti coloro che nel 1992 avevano raggiunto quindici anni di contributi, una volta raggiunta l’età di vecchiaia, “è il risultato della mobilitazione e dell'impegno del sindacato che, nel grande tema degli esodati, ha sempre ritenuto questa una delle questioni da risolvere, perché altrimenti avrebbe costituito una grande ingiustizia ai danni di lavoratori e lavoratrici, che avrebbero visto trasformare i propri versamenti in contributi silenti, subendo un vero e proprio furto legalizzato”. E’ quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica.
 
La Cgil, ricorda la dirigente sindacale, “aveva pronte le cause legali per dare giustizia a chi aveva 15 anni di contributi al 1992 e sarebbero state tutte vinte, perché l'interpretazione data allora dall'Inps era palesemente forzata, come abbiamo sempre sostenuto, anche impugnando la relativa circolare. Un'interpretazione che avevano preteso i ministeri del Lavoro e dell'Economia e che smentiva, peraltro, le stesse convinzioni dell'Inps, che in una prima stesura sosteneva quanto oggi, guarda caso in campagna elettorale, il ministro Fornero riconosce essere corretto”.