Lo scorso 30 ottobre il Caffè di Perugia, uno dei più prestigiosi locali del centro storico del capoluogo umbro, ha chiuso i battenti per crisi, con gli ultimi 13 dipendenti collocati in cassa integrazione in deroga. La Filcams Cgil locale, dopo ripetuti incontri con l'azienda, ha ottenuto una disponibilità di massima da parte della proprietà a riattivare la cassa integrazione in deroga, in scadenza il prossimo 31 dicembre, anche per il 2013. Ma in occasione dell'ultimo incontro, la Filcams ha anche chiesto informazioni sulle prospettive per il proseguo dell'attività, o per la cessione della stessa insieme all'immobile. La risposta della proprietà è stata che ci sono stati alcuni contatti con possibili acquirenti, ma che poi nulla si è concretizzato.

“A fronte di questa situazione – afferma Stefania Cardinali, segretaria generale della Filcams perugina –, continuiamo a leggere sui giornali dell'interessamento di una cordata, capeggiata da Walter Alfredo Novellino, notizia ancora mai smentita, ma neanche confermata. Dunque, stante la situazione di totale incertezza in cui versano le lavoratrici e i lavoratori del Caffè di Perugia, tra cui molti giovani e una donna incinta, chiediamo direttamente al signor Novellino se può confermare, cosa che ci farebbe naturalmente molto piacere, o smentire questa notizia, in modo da poter comunque impostare una strategia per la salvaguardia delle maestranze”.