Per tanto tempo – da quando fu “inventata” nel 1961 da Aldo Capitini – la tradizionale Marcia della pace era, semplicemente, la Perugia-Assisi. Quest’anno non sarà più così, o meglio l’iniziativa si trasferirà, scegliendo un altro luogo assai suggestivo per i temi che la ispirano da oltre mezzo secolo: Israele e i territori palestinesi occupati, nel cuore del conflitto più lungo del nostro tempo, proprio dove la pace appare più lontana e urgente.

La marcia si svolgerà dal 27 ottobre al 3 novembre e, come si legge in un comunicato della Tavola della pace, “non sarà una passeggiata”, ma un percorso lungo e impegnativo in tutti i sensi. Parteciperanno 200 studenti, giovani, insegnanti, amministratori locali, sportivi, giornalisti, esponenti di gruppi e associazioni e semplici cittadini provenienti da 90 città italiane.

“È vero – ha dichiarato Flavio Lotti coordinatore dell’iniziativa – abbiamo tanti problemi di cui occuparci a casa nostra. Ma quello che sta accadendo in Medio Oriente ci investe direttamente. Di fronte alla drammatica continuazione della guerra civile in Siria, la diffusione delle armi, delle tensioni, del terrorismo, della violenza e delle sofferenze nell’intera regione; di fronte alla preparazione della guerra contro l’Iran, alla fine del processo di pace tra israeliani e palestinesi e i profondi sommovimenti provocati dalla primavera araba abbiamo il dovere di agire”. Per una settimana i camminatori andranno di città in città (Betlemme, Gerusalemme, Ramallah, Hebron, solo per citarne alcuni), incontreranno due popoli ascoltando le loro voci. “Cercheremo di capire – continua Lotti – non solo cosa sta accadendo, ma anche cosa possono e debbono fare l’Italia e l’Europa, cosa possiamo fare noi cittadini e cosa possono fare le nostre istituzioni. Porteremo un messaggio di pace e promuoveremo il dialogo con tutti”.

La “Missione di pace” in Israele e Palestina è promossa dal Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani con il patrocinio di Andrea Riccardi, ministro della Cooperazione internazionale e dell’Integrazione, in collaborazione con la Rete europea degli enti locali per la pace in Medio Oriente, la Regione Umbria e, naturalmente, la Tavola della pace.