“L’accordo del 28 giugno 2011 impegna le organizzazioni sindacali e Confindustria alla certificazione degli iscritti delle singole organizzazioni e dei risultati delle elezioni delle Rsu, individuando nel 5 per cento la soglia minima di legittimazione a negoziare. Ne consegue che la Fiom Cgil, anche in attesa della compiuta certificazione, ha piena titolarità di partecipazione al tavolo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro”.

Lo sostiene in una nota la segreteria confederale della Cgil, che così aggiunge: “Risulta incomprensibile, inaccettabile e lesiva dell’accordo la posizione assunta da Federmeccanica di non avviare, con un tavolo congiunto, il confronto per il rinnovo del contratto dei meccanici. Ancora più incomprensibile dopo che la Fiom si è ampiamente spesa per indicare, in un nuovo contratto nazionale unitario, la via per superare le divisioni del passato”.

Secondo la Cgil, “la scelta di Federmeccanica rischia, se non viene subito invertita, di perseguire la strada della divisione che porterebbe all’ennesimo accordo separato. Il contratto dei meccanici, come del resto tutti i contratti nazionali, si svolgono in una stagione di profonda crisi e forte recessione, con la conseguente contrazione dell’occupazione e del reddito da lavoro; questo, di per sé, dovrebbe suggerire a tutte le parti una stagione di rinnovi contrattuali unitari, per dare concretezza e valore al ruolo negoziale nel contrasto alla crisi”.

“Come Confindustria sa – conclude la Cgil – siamo pronti al confronto per definire da subito l’applicazione dell’accordo del 28 giugno, avendo già impostato una proposta unitaria sui meccanismi certificativi. Ci attendiamo quindi un’accelerazione del confronto, accompagnato da un ripensamento sulle modalità di avvio del rinnovo contrattuale dei meccanici”.