“L’Icef in Trentino e la Durp-Eeve in Alto Adige devono essere mantenuti”. Lo dichiara il segretario generale della Cgil del Trentino Paolo Burli, in perfetta sintonia con la linea degli assessori competenti delle due Province autonome, Richard Theiner e Ugo Rossi, che si dichiarano disposti a ricorreree fino alla Corte costituzionale per non farli sostituire dall’Isee, l’indicatore utilizzato a livello nazionale. “È necessario preservare queste modalità di rilevazione del reddito-patrimonio non solo perché formalmente è un ambito di competenza territoriale delle due Province, ma anche perché Icef e Durp-Eeve rispondono meglio alle caratteristiche e realtà sociali ed economiche dei due territori. Applicare l’Isee per tutte le politiche del welfare locale è un errore”.

Per la Cgil del Trentino si tratterebbe di una vera e propria forzatura centralista e antiautonomista messa in atto dal governo, che rischierebbe di destabilizzare il sistema di welfare costruito con fatica negli anni dal Trentino e dall’Alto Adige. “Sarebbe una contraddizione – conclude Burli – rilevare che, a fronte di un sistema di welfare pagato totalmente dal bilancio provinciale e dalla quota parte delle entrate fiscali e regolamentato dalla competenza primaria provinciale o regionale, si arrivi a dover applicare uno strumento di rilevazione del reddito e del patrimonio uniformato a tutto il territorio nazionale”.