RIMINI - Più di vent’anni di presenza a Verona e in Veneto, poi d’improvviso la comunicazione che l’azienda ha deciso di chiudere il centro e trasferirlo in Cina. L’azienda è la GlaxoSmithKline (Gsk), il centro è quello, dedicato alla ricerca sulle neuroscienze, localizzato appunto nella città veneta, la comunicazione arriva verso la fine di febbraio. Cinquecento occupati diretti, un migliaio in tutto con le aziende collegate, la Gsk di Verona ha per la ricerca scientifica nel nostro paese un’importanza strategica: la sua scomparsa avrebbe conseguenze gravi non solo su lavoro e reddito ma per il futuro dello stesso sistema di prevenzione e salute. Il sindacato si muove immediatamente, il governo – al contrario di quanto accaduto in altre situazioni di crisi – appare allarmato.
Come sempre in questi casi le riunioni si susseguono, sia a livello nazionale che locale. Le istituzioni sono coinvolte – tutte tranne la Regione Veneto, il neopresidente Zaia sembra un po’ distratto –, la preoccupazione sale, fin quando non arriva – positiva novità – l’interessamento di una multinazionale Usa, la Aptuit. Bisogna verificarne le intenzioni, capire se la volontà di sostituirsi a Gsk per proseguirne e magari potenziarne le attività è reale. Le prime risposte vengono il 6 maggio a Roma in un incontro convocato presso il ministero del Lavoro.
L’esito lo riassume, durante il congresso della Cgil in corso a Rimini, Stefano Facin, segretario generale Filctem Cgil Veneto: “Primo, Gsk non torna indietro; secondo, Aptuit, unico acquirente in campo, dichiara di voler sviluppare in Italia il suo business e che presenterà un piano industriale nel quale si prevede il mantenimento dell’occupazione e la volontà di salvaguardare le caratteristiche d’eccellenza del centro veronese. La posizione del sindacato? “La manifestazione d’interesse di Aptuit è un fatto importante, bisogna però verificare cosa sia per davvero il suo piano industriale. Ma insistiamo anche, e molto, sugli impegni di Gsk nella fase di transizione, oltre alla necessità di capire quali siano i progetti, sempre di Gsk, per tutte altre attività in Italia. Il percorso è appena avviato; la vertenza, ricordiamo, si dovrà concludere in sede ministeriale”.
Ricerca: Gsk Verona, si rafforza ipotesi americana
7 maggio 2010 • 00:00