Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, risponde alle critiche delle forze di opposizione e di Confindustria con un appello ad un vero “patto per la ripresa” (è il titolo di apertura del Corriere della Sera). Per far questo si pensa alla convocazione degli Stati Generale dell’economia dove dovranno essere coinvolti tutti i protagonisti della vita sociale per decidere come utilizzare le grandi risorse finanziarie messe in campo dall’Europa. Per affrontare la Fase 3 che si prospetta durissima con 400 mila posti di lavoro in meno, Conte illustra le sue priorità: Tav, fisco, ambiente, Sud, scuola e digitalizzazione come viene spiegato nei vari servizi sui quotidiani: il Sole 24 ore a pagina 3, Repubblica spiega in prima pagina che “Conte si aggrappa alla Ue” e torna ad attaccare il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.  Quelle del neo presidente degli industriali, secondo Conte, sono state “parole infelici, non chieda solo meno tasse” (Il Messaggero).  La vede molto più problematica La Stampa diretta da Massimo Giannini che parla di “coro di no” alla proposta di Conte sugli Stati Generali.

Gli industriali bollano l’idea come “solo chiacchiere e task force”, mentre il forzista Brunetta sospetta che il presidente del Consiglio voglia usare la leva del patto sociale per attivare i fondi Mes europei. Il primo commento all’idea degli Stati Generali da parte del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini in una intervista al manifesto (Massimo Franchi a pagina 3). Come si ricorderà in varie occasioni (l’ultima nella intervista a La Stampa del primo giugno), Landini aveva introdotto il concetto di contratto sociale pensando esplicitamente al filosofo dell’origine delle diseguaglianze (Rousseau). “ Ho parlato di contratto sociale – dice Landini nella intervista di oggi - per affermare l'idea che la ricostruzione del paese si realizza nel dare dignità alle lavoratrici e ai lavoratori e a tutti i cittadini e nell'affrontare le diseguaglianze, aumentate durante la pandemia. Il confronto con tutti va benissimo, ci mancherebbe, però deve essere seguito subito da impegni precisi su cose concrete. Gli Stati Generali possono essere utili se aprono la strada a provvedimenti condivisi e a intese specifiche su singoli temi, cominciando dalla lotta alla precarietà per affermare un lavoro stabile, dal mezzogiorno, dal sostegno della domanda interna e da politiche industriali, a partire dalla difesa dell'ambiente e dalla digitalizzazione. Nella intervista al manifesto Landini affronta poi tutti i temi di attualità, a partire dalla necessità di rinnova i contratti nazionali di lavoro e di avviare una seria riforma fiscale.

Una disoccupazione che fa paura

“È sotto gli occhi di tutti che stiamo affrontando qualcosa di mai visto – ribadisce Maurizio Landini nella intervista al manifesto - per questo Cgil, Cisl e Uil hanno già chiesto al governo di prorogare il blocco dei licenziamenti e la possibile proroga dei contratti a termine almeno fino al 31 ottobre. Contemporaneamente chiediamo un allungamento della cassa integrazione per Covid e che le nove settimane previste si possano utilizzare continuativamente. È necessario poi realizzare una riforma degli ammortizzatori sociali che abbia un carattere universale, che diventi diritto universale di tutte le persone che lavorano. E l'ora in cui ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e di far prevalere la funzione sociale delle imprese”. I dati parlano da soli: in marzo, in piena pandemia, si è registrato un vero e proprio boom degli inattivi (+750 mila), colpiti i contratti a termine; per la prima volta dal giugno 2017 occupati sotto la soglia di 23 milioni. In cifra assoluta gli inattivi, ovvero tutte quelle persone che non hanno lavoro e non lo cercano, sono 746 mila. In termini generali l’occupazione registra un calo complessivo di 400 mila unità (Pogliotti e Tucci sul Sole 24 ore a pagina 4). Il manifesto, con il pezzo di Roberto Ciccarelli a pagina 4, parla di “tsunami della crisi sociale: 274 mila disoccupati in un mese. 400 mila persone sono senza attività a causa del blocco parziale della produzione, mentre il lavoro precario fa registrare un nuovo record. A proposito di lavoro precario e stabilizzazioni da segnalare la polemica della Cgil contro Matteo Salvini che nei giorni scorsi ha attaccato il sindacato sulla vicenda Anpal. “Rispediamo al mittente le accuse che abbiamo ricevuto rispetto alle incertezze sul futuro dei precari di Anpal Servizi e sul nostro ruolo in questa importante vertenza – si legge in un comunicato della Cgil che è disponibile sul sito della confederazione - Se oggi finalmente la stabilizzazione di tutti i precari entro il 2020 è all’ordine del giorno dell'azienda è merito certamente della lungimiranza dimostrata da Regioni e ministero del Lavoro in seno al CdA, ma soprattutto della mobilitazione portata avanti caparbiamente da lavoratori e organizzazioni sindacali”

La contesa scuola

“Il governo pone la questione di fiducia sul DL scuola e ancora non si preoccupa di trovare le risorse e le riposte che alla scuola servono davvero. La ripresa a settembre è strettamente legata ai numeri del precariato, un legame che non si può nascondere, perché all'inizio del prossimo anno scolastico tutti i nodi verranno al pettine”. Lo afferma in un comunicato diffuso ieri la Federazione dei lavoratori della conoscenza della Cgil (Flc), secondo la quale “200 mila cattedre prive di un titolare significheranno nomine di supplenti che dureranno per settimane a scuola già iniziata, con l’impossibilità di smistare gli alunni senza insegnante nelle altre classi, come si fa di solito, perché bisognerà garantire il distanziamento.  E’ assurdo che con questo decreto non se ne tenga conto e che, addirittura, la ministra dell’Istruzione si preoccupi sul precariato di dare numeri al ribasso, mentre negli altri paesi gli interventi per riaprire le scuole in sicurezza, con organici aggiuntivi e classi ridotte sono oggetto di interventi mirati e tempestivi”.

Sui problemi della scuola e dell’istruzione interviene oggi sulle colonne de La Stampa la sociologa Chiara Saraceno, che critica la grave sottovalutazione del problema da parte della politica. Scrive tra le altre cose Saraceno: “La marginalità della scuola e dell'interesse, diritti, bisogni di bambini e ragazzi traspare anche dalla sproporzione tra i fondi, giustamente, dedicati a rafforzare il sistema sanitario e a colmarne le deficienze dopo anni di tagli indiscriminati e scelte sbilanciate a quelli dedicati alla scuola, che pure ha bisogno di profondi e radicali interventi a tutti i livelli, non solo per far fronte alle esigenze di distanziamento fisico legate alla pandemia, ma per ripensare i modi e l'organizzazione della didattica. Certo, non tutto si pub fare nei poco più di due mesi che mancano da qui a settembre (e di nuovo non si capisce perché non si sia ancora iniziato a metter mano almeno ai lavori di edilizia e manutenzione più urgenti, oltre che a cercare spazi e collaborazioni esterne). Ma questo procedere sempre in ritardo, senza un programma di investimenti e prima ancora di riforma almeno messo in cantiere, segnala fin troppo bene come la scuola, e con essa le giovani generazioni, non siano una priorità né per il governo né per la politica in generale. Nulla di nuovo — anzi del tutto normale, purtroppo. Questa è l'unica normalità della scuola che non è stata scalfita dalla pandemia. Come se si ritenesse che il paese possa riprendersi senza investire nelle generazioni più giovani”.

Dove si deve investire?

Per ripartire è necessario ripensare il funzionamento e il ruolo dello Stato anche in economia come ha spiegato più volte anche il ministro Roberto Gualtieri. E’ necessario contemporaneamente ridisegnare bene i confini delle competenze e dei poteri come scrive oggi sul Messaggero Francesco Grillo “Ridisegnare lo Stato: nuovo patto con i cittadini”. Su La Stampa, a proposito del dramma dilagante della disoccupazione, Paolo Griseri (che passa al quotidiano torinese da Repubblica) scrive un editoriale sulla necessità di avviare una profonda riforma del welfare. A proposito di come investire le risorse pubblico e come riformare il sistema per introdurre una maggiore giustizia sociale da segnalare l’analisi dell’economista Leonardo Becchetti sull’Avvenire. Ecco come conclude il suo articolo sul welfare: “…Da qualunque punto partiamo per affrontare i grandi nodi e temi della vita finiamo sempre per scoprire che il segreto della loro soluzione sta nella scoperta salvifica e nell'attivazione di relazioni sane. E arrivato il momento che anche l'economia e soprattutto il Welfare faccia tesoro sempre più di questa grande verità. Tecnologia, economie di scala, efficienza sono e saranno sempre importanti per rinforzare il primo pilastro del welfare, quello della sanità ospedaliera, l'unico che può affrontare con successo la fase acuta di una malattia. Ma la costruzione di reti di cooperazione decentrate, territorialmente diffuse che attivano relazioni e fanno leva sui legami di comunità è un complemento necessario la cui grande potenza stiamo solo ora iniziando a scoprire”. Intanto su Collettiva.it prosegue il dibattito tra gli economisti sullo sviluppo sostenibile e le scelte da fare per il futuro. Sulla home page l’intervento di Mario Pianta e Matteo Lucchese. In archivio tutti gli altri interventi pubblicati finora tra i quali quelli di Daniele Archibugi, Laura Pennacchi, Edoardo Reviglio.

I nuovi Cavalieri del lavoro

Su quasi tutte le prime pagine di oggi la notizia della decisione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di conferire l’onoreficienza di cavalierato del lavoro a 57 persone che si sono distinte in modo particolare durante l’emergenza coronavirus. Il Messaggero (in prima e a pagina 5) parla di “eroi del Covid”. Si tratta di medici, infermieri, frati, carabinieri. Tra loro anche un volontario dell’Auser, l’associazione per l’invecchiamento attivo della Cgil. Si chiama Giacomo Pigni ed è un  volontario dell’Auser Ticino-Olona.  Ha coinvolto una ventina di studenti che hanno iniziato a fare chiamate di ascolto per fare  compagnia telefonica  alle persone sole.  Giacomo è fra i nuovi Cavalieri al merito della Repubblica insigniti dal Presidente Sergio Mattarella per ringraziare l'impegno di tanti italiani nell'emergenza Covid-19. “I riconoscimenti, attribuiti ai singoli, vogliono simbolicamente rappresentare l’impegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali”.

Quando Trump incassa anche dei no

“Il Pentagono dice no a Trump” è il titolo dell’articolo di Giuseppe Sarcina sul Corriere della Sera. Il capo del Pentagono, Mark Esper si è dichiarato contrario all’uso dell’esercito per sedare i disordini dopo l’uccisione di George Floyd a Minneapolis. Su La Stampa il commento di Gianni Riotta: “Se Bush molla the Donald”. L’ex presidente americano ha infatti rotto il silenzio e ha ammesso di essere angosciato per il brutale strangolamento i Floyd e “amareggiato dall’ingiustizia e dalla paura” che soffocano il Paese” (a pagina 16). Su Repubblica scrive Rampini, mentre il manifesto propone un commento di Guido Moltedo: “Signornò dei militari al Vietnam interno che vuole Trump” (dalla prima il commento gira a pagina 15). Contro la politica violenta di Trump interviene anche l’altro ex presidente Obama che ieri ha parlato in televisione. Sul sito di Collettiva.it Martina Toti intervista lo scrittore texano Joe R. Lansdale che non ha dubbi sulle responsabilità reali e politiche dell'omicidio che ha messo gli Stati Uniti a ferro e fuoco. Ma per il padre dei detective Hap e Leo la rabbia è giustificata, la violenza mai

MEDITERRANEO. E’ PARTITO IERI IL FESTIVAL SABIR. QUEST’ANNO IN EDIZIONE ONLINE. IL 10 GIUGNO INTERVIENE LANDINI

“Sabir Oltre” questo il titolo dell’edizione 2020 del Festival Sabir. Quest’anno il festival diffuso delle Culture Mediterranee, a causa della pandemia Covid-19 e delle limitazioni alla mobilita, verrà organizzato in un’edizione straordinaria online nei giorni 3, 4, 5, 10, 11 e 12 di giugno. Il Festival, promosso dall’Arci, Acli, Caritas Italiana e CGIL, con la collaborazione di Asgi, A Buon Diritto, Carta di Roma e Unhcr, sarà caratterizzato sia da una forte partecipazione di rappresentanti istituzionali della società civile italiana e internazionale, sia da momenti formativi, seminari e incontri internazionali.

Numerose sono le iniziative organizzate dalla Cgil insieme alle sue categorie e all’Inca, che potrete consultare sul sito: http://www.festivalsabir.it/ 

Per la giornata di inaugurazione di ieri l’intervento del segretario confederale della Cgil, Giuseppe Massafra al dibattito su “Mediterraneo e crisi Covid” e quello di Sergio Bassoli del dipartimento delle politiche internazionali al dibattito su “Europa e Mediterraneo”. Il 10 giugno alle ore 18.00 è in programma un dialogo tra il segretario Generale della Cgil Maurizio Landini e Marco Damilano direttore de l’Espresso, sul futuro del lavoro.

AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI

Per un quadro completo degli appuntamenti della Cgil nazionale e della Cgil nei vari territori vedi l’agenda sempre aggiornata di Collettiva.it: https://www.collettiva.it/agenda/