Se si volesse sintetizzare al massimo il dibattito politico attuale dovremmo concentrarci sulle proposte e le misure messe in campo per rispondere alla più pesante crisi economica della storia contemporanea. Si tratta quindi prima di tutto di focalizzare l’attenzione sulle mosse dell’Europa e sulle idee per ripartire a livello nazionale. La Cgil, oltre a misurare costantemente le scelte del governo in campo economico e sociale, cerca di guardare in avanti. Lo ha fatto per esempio ieri con il convegno sulle “Reti in Comune: contrattare l’innovazione, disegnare la città partecipata”, concluso da segretario generale della Cgil, Maurizio Landini e trasmesso in diretta  Collettiva.it. (per rivedere la videoconferenza clicca qui).

“Al centro della tecnologia dovranno esserci i bisogni delle persone che vogliamo rappresentare – ha spiegato Landini nelle conclusioni - la tecnologia non è neutra, quindi la progettazione di ciò che la fa funzionare deve rispondere ai bisogni sociali. Ci sono tante cose da fare che hanno necessità di essere integrate tra loro e stare dentro un disegno complessivo per ridefinire un modello sociale e di funzionamento sia dal punto di vista dello Stato che nei sistemi di lavoro”, ha detto Landini, secondo il quale  “quello della digitalizzazione è un tema fondamentale per la modernizzazione del Paese, dobbiamo quindi porci il problema di come farlo diventare oggetto di un ampio confronto poiché è un tema trasversale che riguarda tutte le attività umane ed economiche”. Per il leader della Cgil “la tecnologia sta già cambiando il mondo del lavoro e le procedure democratiche del Paese. In base a come la si utilizzerà avremo un modello di società partecipativo o autoritario con la relativa riduzione degli spazi democratici. C’è bisogno quindi - ha concluso Landini - di una progettazione del sistema digitale che abbia una funzione sociale con controllo pubblico di dati che sono i nuovi ‘beni comuni’ e che, quindi, non possono essere considerati proprietà privata dei grandi monopoli digitali”.

"Noi siamo tra quelli che non vogliono subire questa rivoluzione tecnologica ma vogliono usare la tecnologia per migliorare la qualità della vita e del lavoro". tema del controllo delle informazioni e dei dati, che definisce "la nuova materia prima, il nuovo oro". Su questo punto, sottolinea, si possono percorrere due strade: "o si sceglie un modello partecipativo, in cui le persone decidono a cosa devono servire i dati, oppure c'e' il rischio che aumentino i livelli di autoritarismo e la riduzione degli spazi democratici". La Cgil si pone quindi dalla parte di chi "non vuole subire la rivoluzione tecnologica, ma vuole usare la tecnologia per migliorare la vita e il lavoro delle persone”

A proposito di progettazione del futuro, da segnale sul Sole 24 ore di oggi (p.4) l’illustrazione del Piano Asvis, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile che propone una serie di misure e progetti per l’utilizzo delle risorse europee: “Piano da 200 miliardi per le città sostenibili. Recovery parta da qui”. I quattro pilastri: transizione verde, digitale, tutela della salute, lotta alla povertà” . Per quanto riguarda invece le tecnologie e l’informazione in rete da segnalare il nuovo caso dell’attacco del p    residente Trump ai social network. Dal sito dell’Huffingtonpost Italia: Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump firmerà un ordine esecutivo che prevede una stretta sui social media. Lo ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Kayleigh McEnany ai giornalisti, spiegando che l’annuncio di Trump è previsto per oggi. McEnany non ha spiegato nei dettagli cosa prevederà il decreto, che segue le denunce di Trump a Twitter e Facebook di non rispettare la libertà di parola reprimendo quella dei conservatori. Per l’inquilino della Casa Bianca, la battaglia contro i social sembra profilarsi come uno dei cavalli di battaglia per tenere alta l’attenzione sulla sua campagna elettorale.

Recovery Fund e futuro dell’Europa

"A livello europeo si apre una fase nuova e il nostro Paese si potrebbe trovare nei prossimi giorni a disporre di una quantità di miliardi da investire in una dimensione mai avvenuta e in tempi molto rapidi". Lo ha affermato ieri il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, riferendosi alle risorse del Recovery fund, concludendo l'iniziativa "Reti in comune: contrattare l'innovazione, disegnare la città partecipata". Landini ha anche sottolineato come, allo stesso tempo, siano "decisive le scelte" da fare per lo sviluppo del Paese, rilanciando un grande piano di investimenti. A proposito di Europa e di gestione delle risorse che saranno messe a disposizione dei Paesi da segnalare su Milano Finanza un intervento dell’eurodeputato Gianni Pittella: “Recovery Fund, l’Europa c’è ma Roma sia in guardia perché la partita è ancora aperta” (p.20). Sull’utilizzo delle risorse europee si apre intanto il dibattito sulla possibilità di utilizzarle anche per realizzare riforme come quella fiscale. Il sito dell’Huffingtonpost titola: “Prima dei soldi, parliamo di tasse: il piano von der Leyen è atto fondativo di una politica comune. La sfida è sulle risorse proprie. Digital tax significa scontrarsi con Trump”. Sul manifesto un commento critico sull’Europa quello di Tommaso Di Francesco: “Una lunga marcia in Europa”

Per Bonomi salteranno un milione di posti di lavoro

Su alcuni quotidiani viene data grande rilevanza all’allarme lanciato dal neopresidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che sostiene un argomento molto semplice e preoccupante: è vero che i licenziamenti sono stati bloccati per legge, ma non è vero che poi non si faranno. Le aziende si preparano infatti a ridurre drasticamente il loro personale per affrontare la crisi. La tesi viene esplicitata, oltre che nell’apertura del Sole 24 ore anche in una intervista su La Stampa a cura del nuovo direttore Massimo Giannini: “Bonomi: riforme subito o l’Italia non ce la farà. Alla politica manca una visione”. Il presidente degli industriali smentisce l’idea di Confindustria di far cadere il governo Conte, ma la critica alla politica è totale. Sempre sul Sole 24 ore si rilancia l’allarme sull’agricoltura e in particolare sulla vendemmia in pericolo senza immigrati. Ovviamente il quotidiano di Confindustria si lamenta anche della mancato utilizzo dei voucher,che era stato contestato e respinto dai sindacati confederali. (Michela Cappellini a pagina 8)

Intanto migliaia di lavoratori sono in sofferenza per la mancata somministrazione degli ammortizzatori sociali. Ne parla Giorgio Sbordoni su Collettiva.it: “Fine mese mai”:

Appalti pubblici: semplificare nel rispetto della legalità e del lavoro

In questa seconda fase il Governo deve prioritariamente sostenere politiche e interventi per dare uno slancio effettivo alla ripartenza delle attività produttive; altrimenti si rischia una nuova e pericolosa recessione, se non un vero e proprio tracollo economico e sociale del Paese. Occorre non perdere ulteriore tempo: le risorse finanziarie ci sono, e pure ingenti, per centinaia di miliardi di euro, provenienti dai Fondi europei e dalle scorse Leggi di Bilancio, da impiegare nei settori che più si prestano ad essere da traino nel campo delle opere pubbliche e dei servizi. In particolare nel campo delle opere pubbliche bisogna metterle a disposizione il più velocemente possibile, cantierizzando i lavori sia a livello nazionale per le grandi opere strategiche, come le infrastrutture stradali e ferroviarie, i porti e gli aeroporti, sia in modo capillare sui territori per quanto riguarda le opere minori, coinvolgendo gli enti locali: dalla manutenzione del territorio, al recupero urbano, all'edilizia pubblica. Chiediamo perciò che il Governo nel prossimo decreto individui procedure e strumenti per realizzare quei miglioramenti del Codice che in particolare nella fase iniziale delle autorizzazioni allungano i tempi di indizione delle gare e di aggiudicazione. Una strategia di sburocratizzazione e di velocizzazione da perseguire salvaguardando in modo imprescindibile un principio: la gestione corretta degli appalti in un contesto di trasparenza e di legalità, senza inseguire le sirene della deregolamentazione e del “liberi tutti”, di chi vorrebbe utilizzare l'emergenza per dare un colpo mortale al Codice degli appalti pubblici. Strade già percorse e fallimentari, che hanno prodotto sprechi ingentissimi di risorse pubbliche e che hanno alimentato corruzione e mafie, determinando conseguenze devastanti sul piano delle tutele e della salvaguardia dei diritti dei lavoratori. Lo sostengono i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil, Giuseppe Massafra, Andrea Cuccello e Tiziana Bocchi

Sul sito della Cgil il testo completo del comunicato unitario.

Il tema e l’allarme dei sindacati confederali viene rilanciato anche sul quotidiano della Cisl, Conquiste del lavoro: “Appalti, semplificazione, ma niente liberi tutti” (p.6)

Fca, ma che succede poi se non papa?

Se lo chiede Massimo Mucchetti sul Fatto Quotidiano (p.21): “La discussione sulla garanzia statale per il prestito di 6,3 miliardi, che Intesa Sanpaolo intende concedere a Fca, appare pienamente giustificata dalle dimensioni dell'operazione – scrive tra l’altro Mucchetti - Con questo debito, il gruppo Fca aumenta del 50% la propria esposizione con il sistema finanziario. Di più: al soggetto giuridicamente debitore, Fca Italy, gli analisti attribuiscono un valore inferiore alla somma che questo chiede allabanca. L'argomentoèdunquetropposerio per trattarlo ponendo condizioni improprie come il rimpatrio della sede legale e della sede fiscale di Fca che, ove deliberate, escluderebbero dalle provvidenze post Covid-19 le attività italiane delle multinazionali con probabili danni per dipendenti e fornitori. (Il rimpatrio delle sedi può essere favorito adottando un diritto societario all'olandese). Il governo pretende dal soggetto garantito impegni su occupazione e investimenti. Sono richieste giuste, da gestire però con prudenza. Ricordate i piani per l'Alfa Romeo del 19881anciati da Agnelli e Romiti o il progetto Fabbrica Italia di Marchionne? Si vide poco. Purtroppo, c'è spesso una buona ragione per non tener fede alle belle promesse (...)

Riaperture e scuola

A proposito delle polemiche che non si placano sulla questione delle riaperture e sullo sblocco dei confini regionali per il 3 giugno, da segnalare tra i vari commenti e le analisi quella di Luigi La Spina, su la Stampa: “A rischio l’unità dello Stato”. Sulle questioni legate alla riapertura del sistema scolastico e in particolare dell’università da segnalare su Collettiva.it l’approfondimento di Stefano Iucci: "L’Università è rimasta sola“

Grandi diseguaglianze crescono. Parlano Barca e Piketty

Sul tema degli effetti della crisi da coronavirus sull’aumento delle diseguaglianze sociali da segnale due interventi. Quello di Fabrizio Barca intervistato su Repubblica da Simonetta Fiori: “Diseguaglianze, una ferita ereditaria” (p. 32): “1l rapporto suite diseguaglianze era già arrivato sulle scrivanie del Mulino, quando è scoppiata la pandemia. «L'abbiamo aggiornato, certo. Ma l'impianto non è cambiato, perché il virus non ha fatto altro che sbatterci in faccia le gravi disparità che affliggono l'Italia e l'Occidente». Economista di ottimo nome, studi e incarichi in prestigiose università del mondo, Fabrizio Barca ha attraversato ai vertici diverse istituzioni italiane ed europee - Banca d'Italia, i ministeri del Tesoro e dell'Economia, l'Ocse, Palazzo Chigi nella veste di ministro per la coesione territoriale sotto il governo Monti coniugando analisi intellettuale e concretezza dell'agire. Da due anni coordina il Forum sulle diseguaglianze e diversità, l'officina da cui scaturisce quest'ultimo libro Un futuro più giusto. Rabbia, conflitto e giustizia sociale, scritto insieme a Patrizia Luongo. Una preziosa "cassetta degli attrezzi" dove alla diagnosi delle molteplici diseguaglianze s'accompagnano I quindici proposte dettagliate per la ripartenza dopo il Covid 19. La pandemia ha evidenziato l'ingiustizia sociale che mortifica il Paese. «Per noi non è stata una novità”. L’altro intervento da segnale è quello dell’economista Thomas Pikketty intervistato da Stefano Montefiori su Sette del Corriere della Sera (p.16): “Diseguali di tutto il mondo unitevi”

La rivolta di Minneapolis

La rabbia per la morte di George Floyd, afroamericano ucciso da un poliziotto americano che lo aveva fermato, viene ripresa su vari quotidiani e naturalmente su tutti i siti web. Tra i quotidiani italiani oggi è il manifesto a dare più rilevanza alle notizie che arrivano dagli Usa. “America down” è il titolo di copertina. Minneapolis vuole giustizia per George Floyd, l’ennesimo ragazzo nero ucciso da un agente. Seconda notte di scontri, ancora una vittima. Il sindaco chiede l’intervento della Guardia nazionale. La protesta afroamericana arriva a Los Angeel, dentro l’Nba e all’Onu.

Iniziative

SALUTE MENTALE E PANDEMIA. LA CONFERENZA NAZIONALE RILANCIA LE INIZIATIVE SULLA SOFFERENZA PSICHICA. APPUNTAMENTO PER SABATO 30 MAGGIO

Un’assemblea telematica per porre il tema della salute mentale al centro della prossima fase di rilancio del Paese, definendo strategie operative di un settore che sarà strategico per fronteggiare le prossime tappe di questa emergenza pandemica. Nel 42° anniversario della Legge 180 del 1978, la Conferenza Nazionale Salute Mentale lancia un appuntamento che si terrà sabato 30 maggio dalle ore 16 alle 18,30 e coinvolgerà servizi, realtà cooperative e associative, operatori, persone che lavorano ed hanno esperienza di sofferenza psichica.  Tutte le informazioni per partecipare all’assemblea saranno pubblicate sul portale della Conferenza all’indirizzo www.conferenzasalutementale.it e comunicate su diversi canali social. info@conferenzasalutementale.it

“AIUTA CHI CI AIUTA”. PROSEGUE LA CAMPAGNA NAZIONALE DI CGIL, CISL, UIL PER SOSTENERE IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE

Prosegue – con  risultati sempre più importanti – la raccolta fondi per la Protezione Civile lanciata dalle segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil, che già dall’inizio dell’epidemia, hanno deciso, in accordo con il Commissario straordinario per l’emergenza Covid 19 e con la Protezione Civile, atti concreti per aiutare in maniera tangibile chi è in prima linea nell’emergenza coronavirus e testimoniare il sostegno di lavoratori, pensionati e di tutto il sindacato confederale al  Sistema Sanitario Nazionale.

È stato aperto un conto corrente bancario – Monte dei Paschi di Siena IBAN IT 50 I 01030 03201 000006666670 intestato a Cgil Cisl Uil emergenza coronavirus, con causale: Aiuta chi ci aiuta –  su cui far pervenire le sottoscrizioni di singoli cittadini, lavoratori e pensionati, luoghi di lavoro e leghe dei pensionati.

Il ricavato sarà interamente versato alla Protezione Civile per il potenziamento dei reparti di terapia intensiva e l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale.

AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI

Per un quadro completo degli appuntamenti della Cgil nazionale e della Cgil nei vari territori vedi l’agenda sempre aggiornata di Collettiva.it: https://www.collettiva.it/agenda/