Sindacati e associazioni in campo contro il disegno di legge sulle Pmi che prevede lo scudo penale: “No al caporalato Made in Italy”

Nella Giornata mondiale che si celebra il 25 settembre la Clean Clothes Compaign rilancia il tema e un nuovo percorso per affermare questo diritto umano fondamentale

Il 23 settembre a Bruxelles un evento per difendere la sostenibilità aziendale e i diritti nelle filiere globali. Diretta su Collettiva a partire dalle 12.30

Due multe dell’Antitrust e una legge francese provano ad arginare lo strapotere e i danni provocati dal colosso cinese della super fast fashion

A rischio gli impegni dei brand della moda dopo la morte di 1.138 lavoratori a Dacca. Marra, Cgil: “Rispetto dei diritti nelle filiere globali”

Milano, 21-23 febbraio: tre giorni di talk, performance, mostre e scambio abiti. Il primo festival per riflettere su uno dei settori più impattanti a livello globale

Clean Clothes Campaign istituisce e celebra il 25 settembre la prima giornata mondiale dedicata alla giusta retribuzione, per un lavoro senza sfruttamento

A più di dieci anni dalla tragedia in Bangladesh, un accordo internazionale protegge 2,5 milioni di lavoratori in 1.600 fabbriche. Ma mancano molti marchi

Dieci anni fa la strage di Dacca, in Bangladesh, nella quale persero la vita 1.138 lavoratori tessili. Le conquiste sulla sicurezza e quelle che mancano all'appello nell'iniziativa organizzata dalla Cgil il 20 aprile. Live streaming su Collettiva

Il 24 aprile 2013 la strage di Dacca in cui persero la vita 1.138 lavoratori tessili. Le conquiste sulla sicurezza e quelle che mancano all’appello nell'iniziativa organizzata dalla Cgil il 20 aprile

Darfur, Sud Sudan, anno 2005. Campo profughi di Kalma, assolato e polveroso. Guardo i bambini ritratti nella foto, così piccoli nell'immensità del campo, e non riesco a immaginare il loro futuro. Li guardo a distanza di 15 anni e mi chiedo quale sia ora il loro presente

Una coalizione di 190 organizzazioni sindacali e Ong accusa il sistema mondiale della moda di usare tessuti provenienti dallo Xinjiang, dove il governo cinese avrebbe messo in piedi un “vasto sistema di lavoro forzato”. La richiesta: tagliare tutti i ponti entro un anno