“L'esposizione delle opere di Maddalena Mauri ci dimostra come la relazione tra gli artisti e il sindacato non si sia mai interrotta. Come nell'arte si raccontino le tensioni sociali che segnano la vita delle lavoratrici e dei lavoratori. Maddalena Mauri parla del lavoro e della società, anche del suo disagio; per questo proviamo a guardare queste opere riconoscendole il lavoro che si rappresenta e viene rappresentato. Si contrasta, anche così, la dispersione del patrimonio del Paese. Così si può trasmettere alle nuove generazioni l’idea del lavoro, quello che ci deve essere e che, anche nel cambiamento, deve essere un buon lavoro, di qualità, dignitoso, corredato dei diritti”. Sono queste le parole usate dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nella sua introduzione al catalogo della mostra delle opere dell’artista Maddalena Mauri che ha creato le sue opere per le tre Giornate del lavoro della Cgil a Firenze ripensando un grande classico della pittura e dell’iconografia del movimento dei lavoratori: il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo.

Ma non era inizialmente il Quarto Stato l’oggetto dell’attenzione. Era piuttosto la necessità di rielaborare un’immagine del lavoro che possa parlare al presente, come ci spiega la curatrice della mostra di Firenze e responsabile della raccolta d’arte della Cgil nazionale, Patrizia Lazoi. “Quando abbiamo proposto a Maddalena Mauri una mostra che parlasse del lavoro oggi, lei ha accolto la sfida con entusiasmo. L'idea iniziale è stata di trarre ispirazione dall'iconografia ufficiale della rivoluzione culturale cinese per trasformarla in un racconto che avesse quei colori, con delle figure non più trionfanti ma colme dell'incertezza di questi tempi difficili. Non a caso, accanto alle opere pittoriche, e per la prima volta, si è cimentata con la scultura, quasi a voler dare matericità a un pensiero. E' così che il lavoratore che guida il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, nostra icona da più di un secolo, si trasforma in una scultura alta circa due metri, dipinta come fosse marmo, sospesa tra soffitto e pavimento, sostenuta da un filo trasparente.

Dal famoso quadro del Quarto Stato, Maddalena Mauri estrapola dunque un’unica figura, quella di uno dei lavoratori che nell’originale era in marcia con gli altri compagni e compagne, con le donne e con i bambini. Ora il lavoratore, divenuto una scultura sotto le mani sapienti dell’artista, è solo ed è appeso a un filo. Un’immagine molto efficace dal punto di vista artistico, ma in fondo drammatica, se la si legge dal punto di vista sociale. “Risulta evidente il riflesso drammatico con cui vive l'artista – commenta Lazoi - l'atteggiamento che vede nei programmi dei politici il lavoratore in un modo, mentre nella realtà vengono negati persino i diritti acquisiti decine di anni fa. E' un uomo che appare di marmo ma galleggia nell'aria”.

Ma dell’opera di Maddalena Mauri si può dare anche un’altra interpretazione: quella della volontà dell’artista di rimettere al centro dell’attenzione l’uomo, la persona, il lavoratore in carne ed ossa (si fa per dire essendo quella di cui parliamo una semplice scultura. “Una delle ragioni della drammaticità di questo nostro Paese e delle sue condizioni è esattamente quella che si sono cancellate le persone, si è cancellata la cultura, si è cancellata l’idea che esistono i soggetti che trasformano, pensando che bastano i leader – dice ancora la leader della Cgil, Susanna Camusso. “Ed è esattamente per questo che un’iniziativa all’insegna della cultura serve anche nei momenti drammatici che la Repubblica sta vivendo. Gli effetti della lunga crisi, dell'austerity, in una parola del neoliberismo, si sono scaricati sul lavoro e nella cancellazione dei diritti. Disuguaglianza e precarietà non conseguenza, ma scelta deliberata di quelle politiche. Riproporre al centro il lavoro, la sua qualità, i suoi diritti è provare a rimettere in piedi nel verso giusto, il presente ed il futuro. Il lavoro centrale per le persone, la loro identità, la loro libertà ed i loro progetti informa la società, i legami con la cultura sempre più svalorizzata, la qualità della democrazia sempre più ridotta alla acclamazione del leader, in un'apparente semplificazione che riduce, e vorrebbe cancellare, la partecipazione e le forme organizzate di rappresentanza. Il lavoro al centro deve, può essere in relazione, come per la Cgil è sempre stato, con tutte le forme artistiche, con la cultura”.

(Non solo scultura. Nella mostra di Maddalena Mauri, che viene inaugurata oggi dalle 18,30 alle 19,30 in Borgo dei Greci a Firenze, è possibile vedere altre creazioni dell’artista – quadri ad olio - oltre la scultura) (PA)