Come cambiano le pensioni? In vista del prossimo incontro tra governo e sindacati che si terrà il 19 gennaio sul portale pensionipertutti.it il segretario confederale della Cgil ha rilasciato un'intervista anticipando le richieste che i sindacati metteranno sul tavolo dell'esecutivo, soprattutto su Quota 41 e proroga opzione donna.

Legge di bilancio, giudizio negativo

Ferrari è critico sul giudizio complessivo relativo alla legge di bilancio, anche per quanto concerne le misure previdenziali, che sono "limitate, insufficienti e, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, addirittura peggiorative rispetto al quadro normativo vigente nel 2022. Infatti, nonostante gli impegni assunti dal governo sul coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e sull’apertura di un confronto di merito e preventivo, si è intervenuto in maniera unilaterale".

Pensioni, nulla è cambiato

Secondo l'esponente sindacale nulla è cambiato rispetto al passato: "Dal primo gennaio, di fatto, la legge Fornero continuerà a essere in vigore come e più di prima: altro che 41 anni di contribuzione per tutti, a prescindere dall’età. Nemmeno opzione donna il governo ha voluto prorogare con i requisiti previgenti". I numeri confermano che l’esecutivo ha utilizzato il capitolo previdenza per recuperare risorse rilevanti da destinare ad altri capitoli di spesa: 3,5 miliardi di taglio alla rivalutazione delle pensioni (17 miliardi nel triennio), 100 milioni di taglio dal fondo per il pensionamento anticipato dei lavoratori cosiddetti “precoci” (90 milioni nel 2024) e 100 milioni di taglio dal fondo per i lavori “usuranti” (90 milioni nel 2024). "Nessuna risposta ai giovani, a chi svolge lavori gravosi e, soprattutto, alle donne, che hanno pagato il prezzo più salato delle “riforme” degli ultimi 15 anni".

Sindacati-governo, al via il confronto

“Per noi il confronto è importante - sottolinea Ferrari - ma sarà necessario chiarire gli obiettivi che si vogliono perseguire, i temi da sviluppare e anche i tempi entro cui assumere le scelte. Il nostro auspicio è che il Governo decida di cambiare rotta, per provare seriamente a riformare il nostro impianto previdenziale, garantendo al sistema maggiore equità, solidarietà e sostenibilità sociale". La proposta al governo è basata sulla piattaforma unitaria. "Ribadiremo la necessità di modificare alcune scelte effettuate con la legge di bilancio e l’urgenza di costruire una riforma previdenziale strutturale: attraverso l’uscita flessibile a partire dai 62 anni, il riconoscimento della diversa gravosità dei lavori, la pensione di garanzia per i giovani e per chi ha carriere discontinue e povere, il riconoscimento del lavoro di cura e delle donne, l’uscita con 41 anni di contributi senza limiti di età”.