Proroga di un anno di opzione donna, allargamento della platea che ha diritto all’Ape sociale (anche a chi non ha i requisiti previsti dall’attuale Naspi), risoluzione dell’annoso problema del part-time verticale, allargamento della platea del contratto di espansione per il 2021 (con un tetto per le aziende di 500 dipendenti), ovvero dei meccanismi di accompagnamento alla pensione nelle aziende in crisi. Poi una riflessione sulla categoria dei lavoratori fragili di cui non esiste ancora definizione giuridica e disponibilità a lanciare una campagna nazionale per il silenzio-assenso ai Fondi pensione. Infine l’annuncio di un provvedimento di legge per sterilizzare gli effetti negativi del Pil sulla rivalutazione delle pensioni. "Stiamo studiando un intervento per sterilizzare gli effetti negativi alla luce della riduzione del Pil sul montante contributivo delle pensioni", ha confermato  la Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo per evitare che la crisi economica penalizzi gli assegni dei pensionati.

Sono questi i punti su cui il ministero del Lavoro ha confermato la sua disponibilità, in vista di una quantificazione finanziaria all’interno della legge di Bilancio 2021 su cui sta lavorando l’esecutivo. Oltre queste misure, su cui si dovrà comunque verificare il giudizio finale del Mef, il ministero Economia e finanza e della Ragioneria generale dello Stato, il governo conferma la proroga per le due commissioni di studio sulla separazione tra assistenza e previdenza e sui lavori gravosi. È stata la stessa ministra Catalfo, durante l’incontro di oggi (14 ottobre) con i sindacati a sollecitare l’avvio dei lavori delle due commissioni.

La delegazione
Al confronto con il ministero guidato da Nunzia Catalfo hanno partecipato i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil e i segretari dei sindacati dei pensionati. Per la Cgil era presente il segretario confederale Roberto Ghiselli, il segretario nazionale dello Spi, Raffaele Atti, il responsabile della previdenza complementare Salvatore Casabona e il responsabile della previdenza pubblica della Cgil, Ezio Cigna. I dirigenti sindacali hanno ribadito l’urgenza di separare la spesa previdenziale da quella assistenziale. Le due voci portano infatti al 17% del Pil il peso della spesa: separate si avrebbe una spesa previdenziale del 12%, perfettamente in linea con la media europea.

Il governo deve avere una voce unica
Il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli ha spiegato che l’interlocuzione dei sindacati deve essere con il governo nel suo insieme. “È fondamentale avere una interlocuzione univoca, perché il sindacato avrà l’obbligo di fare una valutazione complessiva, ma da quello che sembra ci sono le condizioni per continuare un buon lavoro”. Il segretario della Cgil ha dato un giudizio positivo sugli annunci del ministero a proposito di Ape sociale, precoci, inserimento categorie fragili, anche se sull’Ape la Cgil sollecita l’inserimento nel provvedimento delle categorie di lavoratori più esposti al rischio Covid in particolare nei settori socio assistenziale (fisioterapisti, altre specifiche attività).

La ferita aperta
Rimane però non risolta la questione delle categorie che sono dentro l’Ape, ma in realtà ne sono fuori: per esempio i lavoratori edili che hanno difficoltà a raggiungere i 36 anni di contributi come soglia di sbarramento contributivo. La Cgil giudica positivamente la proroga di opzione donna per un anno, ma si chiedono aperture a proposito del cumulo previdenziale. Si tratterebbe comunque di misure a costo zero. Molto importanti le misure sul contratto di espansione e sull’isopensione, anche perché siamo alla vigilia di un nuovo periodo molto pesante per quanto riguarda i problemi occupazionali, con la scadenza degli ammortizzatori sociali. Sia il contratto di espansione, sia l’isopensione sono infatti strumenti di accompagnamento alla pensione legati al ricambio generazionale.

La quattordicesima dei pensionati
Rimangono aperti poi altri problemi, come per esempio l’allargamento della quattordicesima per i pensionati. Di questo ha parlato il segretario nazionale dello Spi, Raffaele Atti, ma il governo su questo punto non ha dato finora nessuna risposta.

Incontro utile
Così lo definisce la Cgil in un comunicato diffuso subito dopo la videoconferenza. "La riunione - spiega il segretario confederale Roberto Ghiselli -  ci ha permesso di acquisire disponibilità importanti, ma non sufficienti, da parte del governo. Apprezziamo l'impegno a proseguire il confronto, a partire dall'appuntamento in sede tecnica di questo pomeriggio, e la conferma di un incontro tra qualche settimana per discutere della riforma complessiva del sistema”.

Le proposte recepite
Nello specifico, il segretario spiega quali sono le misure presentate dal Ministero del Lavoro al Mef, in attesa di una valutazione di quest'ultimo, che vanno nella direzione indicata dai sindacati. “Bene la proroga di un anno di opzione donna e Ape sociale, con l'allargamento della platea di quest’ultima a chi non percepisce la Naspi, così come la risoluzione dell'annoso problema della piena copertura previdenziale per il part-time verticale, che spesso riguarda lavoratrici donne. Positivi, ma non sufficienti – sottolinea – gli impegni all’abbassamento della soglia attualmente prevista da 1000 a 500 dipendenti per il contratto di espansione, e a mantenere fino a 7 anni l’isopensione, valutando la possibilità di introdurre la Naspi per il primo periodo di uscita”.

Altra richiesta di Cgil Cisl Uil raccolta dal governo, l'inserimento nell'Ape sociale e per i precoci della categoria di lavoratori ’fragili’, anche se va ancora definita con precisione la casistica. “Il ministro – continua Ghiselli – ha poi manifestato il proprio consenso alla definizione di un periodo di silenzio assenso per rilanciare l'adesione alla previdenza complementare, e annunciato la proroga dei termini per le due commissioni di studio sulla separazione tra assistenza e previdenza e sui lavori gravosi e una norma per quanto concerne il fondo esattoriali. Altrettanto importante, come più volte abbiamo ribadito, aver confermato l’impegno per trovare una soluzione agli effetti negativi del Pil sulla rivalutazione del montante contributivo”.

Le questioni aperte
“Non abbiamo invece ricevuto risposte – sottolinea Ghiselli nel comunicato – su altre due nostre rivendicazioni, ovvero la risoluzione definitiva della questione esodati, che riproporremo a partire da questo pomeriggio, e l'estensione della quattordicesima ai titolari di pensione inferiore ai 1500 euro”. “Infine – conclude Ghiselli – è importante che il ministro abbia confermato la disponibilità dell'esecutivo di proseguire il confronto sulla riforma della previdenza”.

Ma la road map della riforma non è stata ancora definita, perché per ora il governo si vuole concentrare sulle misure urgenti (da quantificare) da inserire nella legge di bilancio.