Alla fine l’intesa è arrivata. La richiesta era di dieci licenziamenti, ma la determinazione di lavoratori e sindacati li ha fatti scendere a sei, per di più su base volontaria. Questo l’esito dell’accordo siglato martedì 27 febbraio alla Beaulieu Fibres International di Terni (ex Meraklon), filiale italiana (dal luglio 2013) della nota multinazionale belga, leader europea nella produzione di fibre poliolefiniche e fibre bicomponenti poliestere/poliolefine.

La situazione dell’azienda

Negli ultimi anni la situazione della Beaulieu si è molto complicata. Il balzo in avanti delle spese energetiche, il rincaro delle materie prime, le difficoltà di mercato dovute prima alla pandemia e poi alla guerra in Ucraina, oltre a questioni inerenti i costi di gestione all’interno del polo chimico ternano (costi diventati più onerosi dopo la chiusura della Treofan), avevano suscitato grandi preoccupazioni.

La multinazionale, di conseguenza, aveva fatto ricorso agli ammortizzatori sociali. Prima si era avvalsa della cassa integrazione ordinaria, poi nel gennaio 2023, dopo la richiesta di una ventina di licenziamenti e la netta opposizione dei sindacati, aveva sottoscritto un contratto di solidarietà che però metteva al riparo gli 80 posti di lavoro, cui era seguito (a partire dai primi di dicembre) un nuovo periodo di cassa integrazione.

Il commento del sindacato

La lunga trattativa con la multinazionale, dunque, ha portato a una soluzione “morbida” della vertenza. “L’accordo non è negativo, non è una forzatura”, illustra il segretario generale Filctem Cgil Terni Stefano Ribelli, auspicando che quest’intesa “sia sufficiente, che non ci vengano a chiedere di fare ulteriori ritocchi”.

Ribelli sottolinea che “ci era stato chiesto il licenziamento di dieci persone: siamo arrivati a sei, mettendo inoltre l’uscita su base volontaria. Chi è prossimo alla pensione, e deciderà di uscire anzitempo, potrà andare in Naspi, agganciando poi appunto la pensione”.

Il futuro del polo chimico ternano, più in generale, è tutto da costruire. “Le situazioni sono in evoluzione”, conclude il dirigente sindacale: “Abbiamo la ripartenza della Visopack (ndr. ex Treofan), i segnali non proprio positivi della Beaulieu, l’attesa per il piano industriale di Eni-Versalis. Dobbiamo aspettare e capire bene cosa potrà succedere”.