Firmato l’accordo ponte del contratto integrativo aziendale in Unipol. Dopo un’intensa e serrata trattativa, fa sapere la Fisac Cgil, è stato siglato in Unipol un importante accordo unitario che aumenta le condizioni salariali degli 8.500 dipendenti del gruppo, in vista del rinnovo complessivo del contratto aziendale che sarà discusso a partire dal prossimo autunno.

Questo accordo, con validità 2024, prosegue la Fisac Cgil, porterà ai colleghi già dal mese di aprile, dopo le assemblee e l’approvazione tramite referendum, i seguenti importi, riferiti a un IV livello: una tantum di 1.000 euro; credito welfare di 200 euro; aumento del premio variabile di 350 euro al raggiungimento di due obiettivi (fruizione delle ferie e formazione obbligatoria); aumento di 0,25% sulla previdenza che arriverà a 5,50; aumento di 0,50 euro sul buono pasto che arriverà a 9 euro; viene infine sancito il riconoscimento dell’inquadramento amministrativo per tutti gli operatori dei Contact Center.

Questa ipotesi di accordo, spiega il segretario responsabile Fisac Cgil del gruppo Unipol, Giovanni Gabbiani, “oltre a rappresentare da subito un significativo segnale sulla parte economica di secondo livello, che era al centro della piattaforma sindacale, costituisce la base indispensabile per la costruzione di un nuovo modello di relazioni industriali nel gruppo Unipol. Un modello che dovrà essere rafforzato e che dovrà accompagnarci nei prossimi appuntamenti che ci vedranno impegnati col rinnovo organico del contratto aziendale in parallelo con il nuovo piano industriale d’impresa”.

Tutti questi temi saranno affrontati nelle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori che saranno svolte già nei prossimi giorni, a loro spetterà democraticamente il giudizio su questa ipotesi di accordo tramite un referendum che sarà indetto al termine del giro di assemblee.

“È fondamentale - aggiunge il segretario nazionale della Fisac Cgil, Francisco Genre - che anche e soprattutto in un periodo di cambiamento di un gruppo importante come Unipol, proseguano le tradizionali buone pratiche di relazioni industriali. Questo è un patrimonio non solo del gruppo, ma del settore assicurativo e contribuisce a creare le condizioni per la costruzione di un percorso unitario di stesura della piattaforma rivendicativa per il prossimo ccnl”, conclude Genre.