“Apprezziamo il positivo lavoro di coordinamento del ministero delle Infrastrutture, con la sottoscrizione ieri sera (19 marzo, ndr) del protocollo tra Mit, Anas, Rfi, Ance Confindustria e Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil nel quale si sono indicate in maniera chiara e puntuale le specifiche prescrizioni sanitarie per i cantieri, declinando così quanto sottoscritto tra Cgil, Cisl, Uil e le associazioni datoriali il 14 marzo scorso”. Così dichiarano in una nota Vito Panzarella, Franco Turri, Alessandro Genovesi, segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, che aggiungono: “Il messaggio è chiaro: i cantieri possono rimanere aperti solo rispettando tutte le indicazioni di profilassi che, in un cantiere, vogliono dire tante cose.  Dai trasporti per raggiungerli, alle mense, all’uso di macchinari e strumenti, alle diverse lavorazioni”. 

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“Occorre mettere la sicurezza e la salute dei lavoratori sempre al prima posto: qualora nei cantieri l’organizzazione del lavoro attuale non permetta di applicare quanto previsto dal protocollo, a partire dalla disponibilità di Dpi, bisogna che le aziende si attrezzino e occorre ricorrere agli ammortizzatori per il tempo necessario a garantire il lavoro in sicurezza, senza se e senza ma. Da qui l’importanza del protocollo – concludono Panzarella, Turri e Genovesi – che riconosce un grande ruolo alle organizzazioni sindacali, al sistema bilaterale edile, alle Rsu e agli Rls/Rlst che vigileranno affinché le imprese facciano la propria parte e il lavoro sia svolto in totale sicurezza verificando l’applicazione dell’intesa stessa e assistendo i lavoratori sia in cantiere che, eventualmente, nelle momentanee sospensioni dei lavori, attraverso la cassa integrazione ordinaria”.