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“Raggiungere il risultato significa convincere la maggioranza di questo Paese ad andare a votare per cambiare”. Così il segretario generale della Cgil,
Maurizio Landini, dal palco di Piazza Vittorio a Ro ma all'iniziativa del Comitato promotore dei referendum dell'8 e 9 giugno, dal titolo “Il voto è libertà”."Il quorum si raggiunge seggio per seggio, comune per comune. Questo è il lavoro che dobbiamo fare”, ha spiegato il leader di Corso d’Italia: “Il voto è una rivolta democratica, tranquilla, basta andare al seggio e votare”.
Il quorum è quindi “un obiettivo assolutamente raggiungibile”, a suo avviso: “Vedo in questi giorni, girando per l'Italia, un clima che sta crescendo e quindi è importante fare informazione. Ho trovato anche persone che, rispetto a chi gli dice di stare a casa, mi hanno detto che andranno a votare proprio per quello. Abbiamo davanti ancora una ventina di giorni - prosegue - che vanno sfruttati nel modo migliore, perché è chiaro tutti che il referendum non è solo un voto per qualcuno, ma per cambiare leggi balorde, un voto per cambiare il futuro del nostro Paese”.
C’è il tentativo inaccettabile di oscurare i referendum, secondo Landini. “Lo dice l'Agcom: siamo ai prefissi telefonici, siamo di fronte al fatto che meno dell’1% del tempo che si poteva dedicare ai referendum è stato dedicato”. Si tratta dunque di “una scelta molto precisa: se questo poi lo metto di fianco a chi dice di non andare a votare, il tentativo è di oscurare i referendum ed è assolutamente inaccettabile”.
“Non solo – ha proseguito – credo che questo sia un errore politico che si rivolterà contro chi lo sta facendo, ma è anche una messa in discussione di quella che deve essere un'etica politica. Devono avere il coraggio di dire quello che pensano: non sono d'accordo, lo dicano”.
“Chi dice di non andare a votare non vuole cambiare assolutamente nulla – invece –. Quindi vuol dire che gli va bene la precarietà, l'appalto, il subappalto, la gente che muore sul lavoro. Gli va bene che ci sia la possibilità di licenziare, che le persone non abbiano la cittadinanza quando lavorano qui, studiano qui, pagano le tasse qui, rispettano le nostre leggi. Se c’è qualcuno che è conservatore e antistorico – quindi – è proprio chi non vuole cambiare nulla”.
Schlein: quorum possibile, l’Italia può stupire
“Quorum possibile? Certo, siamo qui per questo, siamo qui in una maratona contro l'astensionismo proprio perché è importantissimo invece agevolare la massima partecipazione possibile”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein. “L'Italia ci può stupire l'8 e il 9 giugno tornando a votare: siamo un Paese, una repubblica fondata sul lavoro. C’è una grande possibilità e noi faremo di tutto come Partito democratico per riuscire a raggiungere gli obiettivi di partecipazione e vincere su tutti e cinque i Sì”.
Bonelli e Fratoianni: invito all’astensione verrà disatteso
"C’è evidentemente un clima di censura: la Rai, e non solo, non parla dei referendum e i mandanti sono coloro i quali dicono che non bisogna andare a votare. Ma sarà un boomerang, perché più La Russa parla e più gente andrà a votare e questo è un grande successo”. Lo ha detto il coportavoce dei Verdi Angelo Bonelli. “È una bella soddisfazione – ha aggiunto – vedere che il camerata La Russa verrà disatteso nelle sue indicazioni di voto”.
Così il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni: “Hanno ben chiaro che se spiegano le ragioni della loro codardia, con l'invito all’astensione, i cittadini si arrabbiano ancora di più perché loro capiscono che questi referendum parlano dei loro diritti, della loro condizione materiale”.
Magi: c’è una grande propensione al voto
“Abbiamo dei dati impressionanti che parlano di una propensione al voto degli italiani altissima. Il problema è che solo la metà degli italiani sa che ci saranno dei referendum e sanno che la posta in gioco è altissima”. Sono le parole del segretario di Più Europa Riccardo Magi, alla maratona romana. "Quello che sta facendo il governo è quindi chiaro: uccidere questo appuntamento di democrazia e di partecipazione. Non ci riusciranno”.
Conte: chi vuole più tutele venga a votare
“Il quorum dipende dai cittadini. Se i cittadini hanno interesse ad avere più tutele nel mondo del lavoro, devono venire a votare. Se invece hanno interesse a favorire i soliti poteri forti, i soliti padroni, si diceva col linguaggio vecchio, non venite a votare. Lasciate che comandino sempre gli altri e, ovviamente, tutti noi poi ci rassegniamo”. Lo ha detto il leader dl M5S Giuseppe Conte, dal palco. “Il governo – ha aggiunto – litiga sulle poltrone invece di occuparsi dei problemi veri degli italiani”.