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La difficile ripresa dopo la pandemia, il rialzo dell'inflazione e il conflitto in Ucraina al centro della festa del Primo Maggio torinese che, come da tradizione, sarà celebrata con un corteo, il primo dopo due anni di stop causa Covid, che da piazza Vittorio raggiungerà piazza San Carlo. Sul palco interverranno, quindi, tre rappresentanti dei lavoratori, uno del settore edile, uno della sanità e uno degli appalti, poi l'arcivescovo Cesare Nosiglia, il sindaco, Stefano Lo Russo, un esponente della Gioc e, infine, a nome di Cgil, Cisl e Uil, la segretaria generale della Cgil torinese, Enrica Valfrè.
"Avremmo voluto tornare in piazza con gioia e parlare di ripartenza", ha sottolineato Valfrè illustrando la manifestazione dedicata 'Al lavoro per la pace' "invece - ha aggiunto - siamo chiamati a fare i conti con un conflitto e le sue inevitabili conseguenze sulle persone che rappresentiamo che si sommano a quelle causate dalla pandemia perché se ripresa c'è stata dopo il Covid è bene ricordare che oltre il 90% dei lavori che si sono creati sono precari e che se l'inflazione raggiungerà il 7% in tutta Italia ci saranno oltre un milione di poveri in più. Per questo diciamo al governo che i 6 miliardi stanziati non sono sufficienti ma che bisogna intervenire sui mutui e sui contratti che ancora non sono stati rinnovati".