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"Si sta per compiere un vero e proprio 'scempio industriale' senza aver la benché minima idea di cosa si voglia costruire". Questo l'allarme lanciato per Tim da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil: "Si continua a parlare di un'ipotetica società a controllo pubblico della rete, ma intanto 'governativamente' si procede con i bandi parziali con i quali si regalano soldi e infrastrutture ai privati senza aver neanche la garanzia di raggiungere gli obiettivi tecnologici e di coesione sociale ed economica del Paese".
Per i sindacati "le anticipazioni di stampa e gli ordini di servizio aziendali pubblicati in queste ore non lasciano presagire nulla di positivo. Si sta profilando, ben lieti di essere smentiti, una soluzione che ci troverebbe assolutamente contrari, ovvero qualcosa che assomiglia allo smembramento di Tim per come l'abbiamo conosciuta sino a oggi. Una soluzione folle, in totale controtendenza con quanto avvenuto in Europa".
Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil ricordano che "siamo ancora in tempo per fermare tutto ciò e aprire un 'vero' confronto in sede aziendale e presso le istituzioni sul riassetto di un importante gruppo industriale, azienda strategico e vitale per il settore delle telecomunicazioni e dell'Italia. In caso contrario, diventerà inevitabile procedere, alla ripresa di gennaio, con la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori".