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“I dati finanziari del gruppo Stellantis sono il risultato di due piani industriali separati tra Psa e Fca che si concludono. Con oggi siamo al punto zero e quindi di partenza. È necessario sia avviato il confronto, condiviso con il nuovo amministratore delegato Tavares, come avvenuto nel primo incontro sindacale nazionale e con i delegati dei lavoratori in alcuni stabilimenti italiani”. A dirlo sono il segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile automotive Michele De Palma e il coordinatore nazionale per la Fiom Cgil Simone Marinelli.
“L’informazione e il confronto sugli elementi più rilevanti alla base del nuovo piano, dalle piattaforme comuni tra Fca e Psa alle nuove tecnologie dall’elettrificazione alla connettività fino alla guida autonoma, sono il punto centrale di valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo e dell’attrazione di nuove competenze”, illustrano di due esponenti sindacali: “Per ridurre i costi industriali e salvaguardare i lavoratori c’è bisogno di un piano industriale che faccia leva sulla capacità industriale degli impianti oggi inutilizzata in termini di capacità istallata, e che investa sulla capacità di progettazione e innovazione degli enti centrali”.
De Palma e Marinelli rilevano la necessità di “fare sistema per innovare, investire in un piano occupazionale che insieme al piano industriale permetta un percorso di rigenerazione delle competenze attraverso la formazione e la staffetta generazionale”. Per i dirigenti Fiom il piano di Stellantis “è centrale per il futuro dell’automotive in Italia e in Europa, e si decide in questi mesi. Il governo italiano ha una possibilità irripetibile: aprire un dialogo sociale con azienda e sindacati per sostenere con investimenti pubblici la transizione ecologica e sociale dell’industria dell’automotive”.