Dita sottili e un fisico minuto.  Stefania lavora in una fabbrica dove assembla componenti per macchine agricole: “Alla fine metto insieme dei pezzi di ferro. Però quando vado in giro e vedo un prodotto finito posso dire che l’ho fatto io”. Otto ore alla catena di montaggio, ma poi fuori c’è la vita: le passioni, gli amici, la famiglia e la sua “missione” nel sindacato, che “non è solo guerra nei posti di lavoro, ma è miglioramento delle condizioni in cui si fatica ogni giorno”. E un sogno nel cassetto: che un giorno le donne in fabbrica non siano più invisibili. Stesso stipendio dei colleghi uomini, stesse possibilità di crescita professionale.

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