Dopo Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Lazio, la protesta dei lavoratori Sma-Simply arriva nelle Marche e in Sicilia, dove martedì 30 aprile sarà sciopero nei punti vendita della catena di supermercati che fa capo alla multinazionale francese Auchan. Una serie di stop, con presìdi e picchetti, a ridosso delle festività, tra Pasqua, 25 aprile e 1° maggio, che puntano ad alzare il livello della protesta per far cadere il “muro di silenzio” intorno alle sorti dell’azienda di distribuzione, presente con 260 negozi e più di un migliaio di franchising in Italia.

Da mesi si rincorrono voci di presunte e misteriose trattative (si fanno i nomi di Conad, Gross e Arena) per la cessione di parti o della totalità della rete vendita, “senza che la proprietà abbia mai ufficialmente smentito o confermato”, osservano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Le tre sigle sottolineano come ciò stia facendo vivere nell'incertezza i circa 8 mila lavoratori del gruppo. E seppur sollecitata ripetutamente dal sindacato e anche dal ministero dello Sviluppo, la Sma Simply non offre risposte, “dimostrando, oltre che scarsa sensibilità, anche di essere in un allarmante stato confusionale”.

“Al momento non abbiamo novità da parte dell'azienda, nonostante l'ottima riuscita della mobilitazione, che ha visto, cosa rara di questi tempi nella Gdo, anche la chiusura di alcuni punti vendita a causa degli scioperi – spiega a rassegna.it Cristian Sesena, segretario della Filcams Cgil nazionale –. L'unica notizia che sembra essere sempre più accreditata riguarda i 33 punti vendita della Sicilia che dovrebbero passare al gruppo Arena, anche se nemmeno su questo c'è ancora ufficialità”.

Rispetto a questa probabile cessione la Filcams Cgil è cauta: “Se si concretizzasse – continua Sesena –, avremmo praticamente una regione importante come la Sicilia con la grande distribuzione organizzata tutta nelle mani di gruppi locali. La nostra preoccupazione è che questi possano trasformarsi in giganti con i piedi d'argilla”. In ogni caso, se il passaggio dovesse verificarsi, la Filcams “non solo si impegnerà per salvaguardare tutti i lavoratori coinvolti, ma chiederà di garantire le stesse condizioni contrattuali oggi godute dai dipendenti Sma-Simply”. A complicare la situazione c'è però il fatto che al momento non esistono relazioni sindacali con il gruppo Arena.

Per il resto, la situazione della vertenza Sma Simply è in stallo. L'azienda non ha preso contatti con il sindacato, per offrire quantomeno una sua versione rispetto alla ridda di voci, indiscrezioni e ipotesi che circolano ormai quotidianamente. “Sorge il dubbio – osserva ancora Sesena – che sia lo stesso board italiano all'oscuro di quanto sta accadendo, magari con una regia francese che passa sopra le loro teste”.

Certo è che questo clima di grande incertezza sta fiaccando ulteriormente il gruppo, con i suoi 8 mila dipendenti che continuano a lavorare senza conoscere il proprio destino. “Noi pensiamo che sia ora di fare chiarezza – conclude Sesena –: per questo, chiusa questa prima ondata di mobilitazioni con le due tappe importanti di Marche e Sicilia, ci aspettiamo una convocazione al Mise e auspichiamo che il governo riesca a portare al tavolo la direzione aziendale per avere finalmente le informazioni che le lavoratrici e i lavoratori hanno pieno diritto di conoscere”.