"Dodici anni di attesa per il rinnovo del ccnl della sanità privata sono troppi. I lavoratori dicono basta. Vogliono, anzi pretendono, il contratto subito". A dirlo sono i segretari di Fp Cgil (Gaetano Agliozzo), Cisl Fp (Paolo Montera) e Enzo Tango (Uil Fp) della Sicilia, commentando lo stallo nella trattativa con le associazioni datoriali Aiop e Aris. "E' arrivato il momento di riconoscere a questi lavoratori ciò che meritano: il diritto al rinnovo del contratto, ormai indispensabile e non più procrastinabile", spiegano gli esponenti sindacali: "Un obiettivo per consentire l'aumento dei salari, maggiori risorse per la sicurezza nei luoghi di lavoro in modo da prevenire e contrastare il fenomeno delle aggressioni al personale, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, il diritto alla formazione continua e alla qualificazione professionale, ma anche per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini".  

La sanità privata siciliana, scrivono i sindacati, merita "grande attenzione da parte di tutti gli stakeholder: istituzioni coinvolte, parti datoriali, lavoratori, organismi di rappresentanza e cittadini, poiché essa riveste un ruolo fondamentale nell'erogazione dei servizi sanitari alla cittadinanza, a garanzia del diritto alla salute costituzionalmente protetto. Per troppi anni, le parole chiave, che hanno guidato tutti i processi riorganizzativi di settore, sono state essenzialmente 'risparmio a tutti i costi'. Ciò ha determinato in Sicilia un surplus di problemi e difficoltà rispetto alle tante criticità già presenti sul livello nazionale''.

Per Agliozzo, Montera e Tango ''spiccano in particolare gli eccessivi ritardi registrati dai rinnovi contrattuali e la proliferazione dei contratti applicati, sottoscritti talvolta da sindacati scarsamente rappresentativi, compiacenti, molto più vicini alla parte datoriale che ai lavoratori. Sul fronte regionale la sanità privata, nei 12 anni del piano di rientro, è stata interessata da una serie di eventi che hanno inciso negativamente sul servizio e sul lavoro espletato. Tra di essi vale la pena ricordare: la rimodulazione della rete ospedaliera ed ambulatoriale, la rivisitazione dei processi organizzativi e gestionali, l'abbassamento dei costi e delle tutele contrattuali, la riduzione di personale; la precarizzazione dei rapporti di lavoro, l'introduzione di forme lavorative libero-professionali, la crescita del dumping contrattuale, la lievitazione di sindacati gialli, la costruzione di contratti tagliati essenzialmente sulle specifiche esigenze della compagine datoriale, la proposizione di accordi decentrati al ribasso, il tentativo di introdurre forme di rapporto anomale ed improprie, quali il lavoro a chiamata, i ritardi nei pagamenti''.