“Lo spostamento dell'incontro al ministero delle Imprese di Qf, programmato per il 12 marzo, è l'ultima di una serie di provocazioni messe in campo dall'azienda per evitare il confronto, finalizzato a trovare soluzioni alla reindustrializzazione del sito e prospettive per le lavoratrici e i lavoratori, che sono tra l'altro senza cassa integrazione e senza retribuzione dal primo gennaio 2024”. A dirlo sono Samuele Lodi (segretario nazionale Fiom Cgil) e Stefano Angelini (Fiom Cgil Firenze).

“La dichiarazione del liquidatore di Qf, di non essere stato correttamente informato e convocato per l'incontro, è chiaramente una strumentalizzazione, dal momento che l'azienda, invece, è stata tempestivamente e correttamente informata”, proseguono i due dirigenti sindacali.

Lodi e Angelini così concludono: “È evidente che Qf e chi la rappresenta non hanno minimamente senso di responsabilità nei confronti di lavoratrici e lavoratori che da anni sono sottoposti al trattamento di cassa integrazione, situazione che rappresenta per tutti loro una condizione materiale molto difficile, e che nonostante ciò continuano a lottare per mantenere viva una prospettiva di lavoro e di futuro”.