“Chiederemo una verifica sull'attuazione dell'accordo sulle strategie industriali e produttive e sugli investimenti relativi al risanamento ambientale”. È questo l’approccio della Fiom Cgil, esplicitato dalla segretaria generale Francesca Re David, all'incontro che si tiene oggi (lunedì 10 giugno) con ArcelorMittal. Per l’esponente sindacale, inoltre, “vista la situazione, il ministro Di Maio non può sottrarsi a una convocazione urgente, che per noi deve arrivare già nei prossimi giorni”.

Il 6 maggio scorso ArcelorMittal aveva manifestato l'intenzione di tagliare temporaneamente la produzione di acciaio in Europa con una riduzione di tre milioni di tonnellate annue, a causa della grave crisi del mercato, annunciando nello specifico la riduzione del volume di produzione programmata per lo stabilimento di Taranto da sei a cinque milioni di tonnellate. La Fiom “immediatamente, insieme alle altre sigle sindacali, formalizzò le richieste di incontro ad ArcelorMIttal e contemporaneamente al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, garante dell'accordo siglato il 6 settembre 2018”.

Ma l'azienda ha fatto precedere l'incontro programmato per oggi dall'annuncio dell'apertura della cassa integrazione ordinaria per 13 settimane, che coinvolgerà 1.400 lavoratori dello stabilimento di Taranto. “Una misura – illustra Re David – che mostra quindi una totale indifferenza alla discussione con i sindacati rispetto a come affrontare una contrazione del mercato a pochi mesi dall'accordo”.

Dal ministero dello Sviluppo economico, inoltre, non è arrivata alcuna convocazione. “È paradossale che, a fronte della preoccupante decisione di ArcelorMittal di ricorrere alla cassa integrazione, con il rischio di ripercussioni produttive sugli altri siti italiani – conclude la segretaria generale della Fiom Cgil –, il ministero continui a non convocare le organizzazioni sindacali e la multinazionale per una verifica degli impegni sottoscritti e in considerazione della delicata fase produttiva che per noi non può assolutamente compromettere il programma di investimenti e occupazionale”.