“Sciopero di 24 ore il prossimo 24 luglio dei lavoratori portuali, marittimi e dei servizi di rimorchio portuale”. A proclamare unitariamente la protesta, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Uil, spiegando che “nel settore portuale e marittimo, in una fase così delicata per il Paese, si sta verificando uno scontro importante fra interessi divergenti tra le parti, che rischia di scaricarsi sulla sicurezza e sui redditi dei lavoratori”.

“Fra le motivazioni alla base dello sciopero - precisano le tre organizzazioni sindacali dei trasporti -, il tema dell’autoproduzione delle operazioni portuali utilizzata per abbattere i costi, creando fenomeni distorsivi del mercato e della concorrenza. Inoltre, vi è la necessità di riaprire immediatamente il confronto per i rinnovi dei contratti nazionali del settore marittimo e portuale, scaduti rispettivamente nel 2017 e 2018, per affrontare in modo condiviso le tante problematiche che la crisi sanitaria ha fatto emergere”.

“A questi due temi strutturali - spiegano ancora le sigle di categoria - si aggiungono due importanti questioni contingenti, quali l’assenza di una norma specifica che garantisca una copertura di reddito ai lavoratori marittimi non in costanza di rapporto di lavoro che, ad oggi, non possono usufruire del fondo bilaterale di settore e la necessità di apertura di uno specifico confronto con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, sia sulle criticità riferite all’avvicendamento dei nostri marittimi all’estero sia sugli interventi relativi alla riorganizzazione del servizio di rimorchio portuale”.