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Il variegato settore della produzione della carta vive un momento di profonda crisi. Ma se ci sono dei prodotti che ancora reggono sul mercato, per altri la carenza di domanda è il sintomo di una crisi più complessa, che scatena un effetto domino tra settori. Tra questi ci sono senza dubbio le carte grafiche, che scontano il peso della crisi dell’editoria.
Crisi della carta, crisi dell’editoria
Due mercati diversi, ma che in qualche modo seguono binari paralleli. Sempre meno le aziende acquistano prodotti per uso grafico, e ciò è il sintomo della profonda emergenza che vive il mondo della carta stampata. Se il contratto di carta e cartotecnica è scaduto dal 2024, quello dei poligrafici aspetta di essere rinnovato dal 2022. Ma ce n’è un altro che li batte tutti: il contratto nazionale dei giornalisti, mai rinnovato dal 2014 ad oggi.
Giornalisti e poligrafici: due trattative difficili
Negli ultimi due casi, l’interlocutore al tavolo delle trattative per il sindacato è sempre lo stesso: La Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali). “Le aziende stanno tentando la via della riconversione – spiega la Slc Cgil – dalla produzione di carte per la stampa alla cartotecnica, per resistere sul mercato”. Tra le conseguenze di questa emergenza ormai conclamata, c’è una sorta di emorragia professionale: se fino ad alcuni anni fa i poligrafici in Italia erano circa 14mila, oggi la cifra si è drasticamente ridimensionata, attestandosi intorno ai 1.650. Si stampa sempre meno, e chi va in pensione lascia un posto vuoto che non viene più rioccupato.
Dalle edicole al digitale: la carta serve meno
Basta fare una passeggiata in una grande città come Roma o Milano per mappare un cimitero di edicole ormai chiuse, un tempo luoghi di riferimento dei quartieri. “Sempre più si predilige l’abbonamento digitale a quello cartaceo. – spiega Giulia Guida, della segreteria nazionale Slc – Gli unici ad andare in controtendenza sono i quotidiani locali e l’informazione di settore, come quella economica”.
Rinnovo del contratto: un andamento altalenante
Proprio per questi aspetti endemici, il rinnovo del contratto nazionale dei poligrafici ha seguito un andamento molto altalenante negli ultimi due anni, con brusche battute d’arresto e improvvise riprese. Tra i mesi di luglio e settembre 2025 è ripartito il confronto tra le parti. “Si è discusso delle nuove figure professionali, a partire da quelle introdotte nel ccnl Grafici Editoriali – ha illustrato la Slc - e sulla necessità di avere una mappatura dell'esistente, anche a fronte delle diverse riorganizzazioni aziendali avvenute negli ultimi anni”. Le organizzazioni sindacali continuano a ribadire la necessità di giungere in tempi brevi ad un rinnovo contrattuale in grado di rispondere alle esigenze economiche dei lavoratori del settore, per un recupero del potere d'acquisto delle retribuzioni.